Il sostanzialista

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Renato Pagliaro, l’onesto funzionario che ha deciso di usare la chiave del potere che gli spetta, visto che a lui in persona fa capo la gestione delle partecipazioni strategiche di Mediobanca: Rcs, ma anche Telecom Italia e, soprattutto, Generali.
Che Renato Pagliaro sia “una persona seria e onesta” non lo mette in discussione nessuno. Nemmeno Diego Della Valle che, dopo aver sbattuto la porta del patto di sindacato di Rcs MediaGroup, non ha certo lesinato gli epiteti per il presidente di Mediobanca, premiata ditta di cui lo stesso Don Diego è comunque azionista di peso. Nell’ordine: Pagliaro è “un impiegato”, anzi “un dilettante allo sbaraglio”. Niente a che vedere con i piloti di una volta, vecchi marpioni capaci di muoversi. “Oggi”, sibila avvelenato Mister Tod’s, “vedo solo cappotti vuoti”. Un’immagine, quella del cappotto, che a Della Valle deve piacere assai visto che, il giorno dopo l’intervista a Repubblica, concessa a caldo dopo lo ‘strappo’, si ripete sul Corriere della Sera. Il tentativo di “metter le mani sul Corriere è stato condotto in maniera dilettantesca. Per usare un’espressione cara in Piazzetta Cuccia, il risultato è un cappotto abbottonato male”.
Parole grosse. Ma probabilmente meno pesanti di quelle che Della Valle ha riservato a Pagliaro e al suo alleato John Philip Elkann (“il ragazzino”) nel corso della riunione che ha deciso il ribaltone ai vertici di Via Solferino. Senza peraltro impressionare più di tanto il banchiere, che sarà  pure un impiegato ma in Rcs si è mosso da ‘sostanzialista’, come lui stesso ama definirsi, e con il piglio del padrone di casa. Il che è una novità  perché, in passato, il ruolo veniva assolto dagli “arzilli vecchietti” (copyright anche stavolta di Della Valle) Cesare Geronzi e Giovanni Bazoli. Tramontato in quel di Trieste l’astro del primo, sembra aver perso smalto anche la stella del professore di Intesa Sanpaolo.

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 427 – aprile 2012