RCS: DELLA VALLE LANCIA SFIDA E COMPRA, VA ALL’8,6%

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TITOLO STRAPPA, DOMANI STOP BORSA A SPECULAZIONE, VENERDI’ PATTO

(ANSA) – MILANO, 18 SET – Diego Della Valle rilancia su Rcs. Il patron della Tod’s, già  socio del gruppo con una quota del 5,5%, ha accresciuto la sua presenza di un altro 3% circa ed è ora all’8,695%. L’imprenditore marchigiano ha ufficializzato la quota su richiesta Consob a pochi giorni dalla riunione del patto di sindacato atteso venerdì e dopo esser uscito allo scoperto solo ieri in tivù dichiarando di esser “cresciuto molto, nel rispetto delle regole”. Per il presidente Fiat John Elkann la salita di Della Valle non avrà  però un impatto sugli equilibri: “Assolutamente no”, ha commentato al riguardo. “Il fatto che Della Valle investa in Rcs – ha detto invece – è il segnale che crede nel lavoro che abbiamo fatto nella governance e sul management”. Fiat è il secondo socio del patto Rcs (con il 10,5% circa). Il patron della Tod’s era uscito invece dall’accordo sindacato in primavera in polemica proprio con le modalità  scelte dal sindacato per il rinnovo del Cda e dell’amministratore delegato. Alla mossa di Della Valle, comunque, Piazza Affari ha reagito riaccendendo i riflettori sul titolo. Rcs, entrata dalle prime battute della seduta in asta di volatilità , ha chiuso la giornata con un balzo del 22,7% a 1,57 euro. Per domani Borsa Italiana ha messo un freno alla speculazione vietando l’immissione di ordini senza limiti di prezzo sul titolo della società . Secondo quanto si è appreso la nuova quota sarebbe stata rastrellata da Della Valle durante il rally, di cui Rcs è stata protagonista, terminato una decina di giorni fa e su cui anche Consob aveva acceso un faro. Certo è che dopo l’addio al patto Diego Della Valle ha tenuto fede alle promesse di voler crescere. E si è andato a piazzare, con gli ultimi acquisti, tra i grandi soci di Rcs, alle spalle solo di Giuseppe Rotelli e, nel patto, di Mediobanca e Fiat. Coi vertici di Piazzetta Cuccia e con il presidente di Fiat si è consumata la rottura ad aprile quando l’imprenditore ha sbattuto la porta contestando le scelte dei soci di inserire nel board una pattuglia di consiglieri indipendenti e di nominare, al posto di Antonello Perricone, Pietro Scott Jovane. Ora, venerdì 21 settembre, il nuovo A.d si confronterà  con gli azionisti stabili sulle diverse opzioni del piano industriale, a partire dal nodo del debito, ma non è escluso che la riunione possa fornire l’occasione anche per un giro di vedute sul rafforzamento del numero uno di Tod’s. L’incontro del patto non si preannuncia comunque foriero di grandi svolte ed è probabile che i nodi nel composito azionariato Rcs vengano rinviati all’anno prossimo, visto che a settembre del 2013 andranno date eventuali disdette (sei mesi prima la scadenza del patto prevista a marzo 2014) e in pochi credono si vada a un nuovo rinnovo, almeno non con una base tanto allargata di soci come quella attuale. Anche sul capitale Rcs, poi, sembra che i soci siano orientati a prender comunque tempo per eventuali decisioni, visto che la riduzione del capitale per perdite al vaglio degli azionisti nell’assemblea di ottobre (16 e 23 rispettivamente in prima e seconda convocazione) concede di fatto un altro anno di tempo per intervenire in caso di una situazione di sofferenza perdurante.