La reputazione in gioco

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Prese di mira dal mondo cattolico, dalla società  civile e da una crescente parte del mondo politico, le aziende del gioco hanno deciso di correre ai ripari. Nel febbraio scorso in Confindustria è stato costituito il Sistema Gioco Italia per fare i conti con il tumultuoso processo di crescita del settore. Una filiera che coinvolge ben 6.600 imprese, che dopo le varie fasi della legalizzazione avvenuta per tappe successive dal 2000 al 2009   (2000 scommesse sportive, 2003 new slot; 2006 videolotterie e 2009 giochi on line) che ha aperto le porte del mercato a nuovi operatori nazionali e internazionali sottraendo quote significative alla criminalità  organizzata. Un settore economico con più di centomila addetti e un notevole giro d’affari: ottanta miliardi di euro di raccolta nel 2011, un gettito erariale di 8,7 miliardi, un indotto di 7,2 miliardi. Considerando poi che tra i 28 e i 30 milioni di cittadini giocano almeno una volta all’anno, è chiaro che siamo in presenza di un fenomeno rilevante sia da un punto di vista economico sia sociale.

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 432 – ottobre 2012