I giovani? Basta con questa storia degli sfaticati e dei parassiti. Lo dice Alessandro Benetton, presidente del gruppo Benetton, che per rilanciare il marchio ha preso in mano anche la comunicazione dell’azienda rinverdendo la tradizione delle grandi campagne a forte contenuto sociale e centrandole su disoccupazione e altri pressanti problemi dei giovani.
“Non è possibile che si riduca il problema della disoccupazione giovanile dicendo che i giovani sono degli sfaticati che approfittano di una situazione famigliare o sociale. Per quanto ci riguarda, a parte promuovere l’occupazione giovanile, pensiamo sia importante aiutare il grande pubblico a diventare più consapevole che il tema delle nuove generazioni è centrale per lo sviluppo della nostra società “, spiega il presidente del gruppo di Ponzano Veneto. “Le nostre due ultime campagne che chiamo della Benetton 2.0 – ‘Unhate’ contro la cultura dell’odio, a cui è legata l’omonima fondazione, e ‘Unemployee of the year’, per affermare la fiducia nella creatività dei giovani – avevano questo scopo. Ma la verità è che abbiamo potuto promuovere queste iniziative – che hanno avuto una notevole eco – perché ci chiamavamo Benetton e potevamo vantare una tradizione di comunicazione sociale”.
Alessando Benetton ha anche rivitalizzato l’attività di Fabrica, la palestra cultural creativa formativa del gruppo, dove sono entrati il designer e urbanista Dan Hill come amministratore delegato e Paul Thompson, rettore del Royal College of Art, come presidente del neonato Advisory Board. “Quando, nel 1994, mio padre Luciano ha pensato e voluto Fabrica, il contesto era diverso ma alla base c’era una notevole intuizione per un imprenditore: la comunicazione poteva fare la differenza”, sostiene Alessandro Benetton. “Oggi, malgrado un mercato infiacchito e aspro, se il marchio Benetton esiste in tutto il mondo, magari un poco impolverato ma pur sempre conosciuto e rispettato, ciò è dovuto certamente alla nostra capacità di fare sviluppo commerciale, ma anche al nostro modo di fare comunicazione”.
“A Fabrica adesso dovremo compiere un importante passo in avanti sul digitale”, dice ancora il presidente del gruppo Benetton, che oggi investe sull’on line il 60% della spesa in comunicazione di circa 60 milioni all’anno.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 433 – novembre 2012