(AGI) – Palermo, 27 nov. – Tutela della liberta’ di stampa e parita’ di trattamento tra direttori e cronisti in tema di diffamazione sono le istanze che hanno dominato il dibattito organizzato oggi a Palermo dal Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti italiani (Unci) e dall’Assostampa siciliana. Tra gli altri, sono intervenuti i presidenti dell’Unci, Guido Columba, dell’Assostampa, Daniele Billitteri, e dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Riccardo Arena. Per Columba “la mobilitazione dell’intera categoria e dei suoi organismi contro una ipotesi di legge indegna di un Paese democratico, liberale ed europeo, ha ottenuto i risultati voluti, ma adesso deve proseguire per realizzare le condizioni di una modifica della normativa che consenta ai giornalisti di lavorare e ai cittadini di veder riparati eventuali errori”.
Secondo Billitteri “e’ arrivato il momento di rivedere la normativa sulla diffamazione. Un giornalista non puo’ andare in galera per quello che scrive”. Leone Zingales, presidente del Gruppo Unci Sicilia, si e’ detto favorevole all’ipotesi “da porre all’attenzione del legislatore, di far pubblicare sui giornali una intervista al personaggio che si e’ sentito diffamato”. Per il consigliere nazionale dell’Unci Giuseppe Lo Bianco “e’ arrivato il momento, da parte della Fnsi, di dedicarsi con maggiore impegno al tema della diffamazione”. Arena ha sottolineato che “la categoria sta attraversando un momento tra i piu’ bui della storia” e “non passa giorno che non faccia registrare un attacco ai giornalisti, soprattutto dal mondo della politica”.