IRRICEVIBILE PER TELCO; BERNABE’, DA CDA ARRIVERANNO DECISIONI
(ANSA) – MILANO, 27 NOV – Il ‘Faraone’ Naguib Sawiris detta le sue condizioni per ricapitalizzare Telecom, proponendo un aumento di capitale da 3 miliardi di euro aperto a tutti i soci. L’operazione, così come formulata, appare però destinata ad arenarsi su un binario morto in quanto il prezzo dell’aumento, 0,7 euro per azione, appare uno schiaffo a Telco, la holding di controllo di Telecom che ha in carico le sue azioni a 1,5 euro. “Siamo disponibili a partecipare all’aumento di capitale ma gli azionisti hanno la possibilità di non diluirsi” ha detto Sawiris intervistato da Reuters. “Se invece non fossero disponibili arriveremo noi e li sostituiremo. Ma – ha aggiunto – beneficeranno di un prezzo più alto delle azioni e di una società più stabile e con prospettive di crescita”. L’offerta di Sawiris è finalizzata a dotare Telecom delle risorse per crescere in America Latina, dove il gruppo presieduto da Franco Bernabé potrebbe correre per rilevare l’operatore di telefonia fissa Gvt, messo in vendita da Vivendi. Un’operazione, ha rilevato Sawiris, che potrebbe non piacere a Telefonica, socio di Telco, e tra i più ostili all’ingresso dell’imprenditore egiziano: “Sono contenti dove stanno adesso, tenendo in ostaggio Telecom e impedendole di crescere in America Latina”. Ma senza un premio, l’offerta che potrebbe fare del ‘Faraone’ uno dei principali soci di Telecom, appare penalizzante anche per il mercato che, non a caso, ha venduto il titolo (-3,23% a 0,67%). Al di là dell’esito della proposta, senza una revisione delle condizioni abbastanza scontato, l’incursione di Sawiris ha avuto il merito di riportare al centro del dibattito il tema dello sviluppo di Telecom, dopo molti anni dedicati alla gestione del debito, e anche di mettere in luce “il conflitto di interesse” di Telefonica, concorrente del partner italiano in America Latina. Da parte sua Franco Bernabé non ha commentato la proposta di Sawiris ma ha assicurato che dal cda di Telecom del prossimo 6 dicembre, in cui si discuterà anche di scorporo della rete, vendita di Ti Media e America Latina, arriveranno delle risposte. “Fortunatamente noi le decisioni le prendiamo e quindi al cda del 6 ci sarà un ampio dibattito ma molto conclusivo”, ha detto il presidente smentendo le indiscrezioni che parlavano di “stallo” sui molti dossier sul tavolo. Entro il 3 dicembre arriveranno infatti le offerte vincolanti su Ti Media da parte di H3g, Clessidra (in corsa per tutto il gruppo), Cairo e Discovery (interessate a La7) che saranno poi portate in Cda in vista di un’eventuale trattativa in esclusiva. Possibile che tra queste ce ne sia qualcuna (si parla di Clessidra) che sia condizionata alla risoluzione del contratto di raccolta pubblicitaria con Cairo. Ma il cda del 6 dicembre affronterà anche il tema dello scorporo della rete, su cui Bernabé ha detto di voler prendere una decisione entro fine anno. La separazione societaria non appare più necessaria per ottenere i benefici regolamentari in materia di prezzi offerti dalla Ue e per cui sembra essere sufficiente un’evoluzione di Open Access, l’organismo che garantisce la parità di accesso alla rete. D’altra parte le trattative con la Cdp su un ingresso nella rete si erano incagliate sulla governance, oltre che sulla valutazione dell’asset. Contro la separazione si è schierato Sawiris: “Sarebbe una catastrofe, Telecom perderebbe l’unico elemento distintivo nel mercato italiano”.(ANSA)