(AGI) – Roma, 29 nov. – I sigilli alla ‘saracinesca’ dell’edicola-pirata non fermano gli habituee di Avaxhome. Bloccare un sito Internet nel 2012 e’ un’impresa impossibile. E lo e’ ancor di piu’ quando quella pagina e’ diventata un punto di riferimento per quanti non vogliono – o non possono – permettersi di pagare l’abbonamento a quotidiani e settimanali. Da anni Avaxhome.ws consente ai lettori di tutto il mondo di scaricare gratuitamente in formato PDF quotidiani e periodici in piu’ di dieci lingue, tra cui l’italiano.
Dopo il sequestro d’urgenza ordinato dalla procura di Milano per violazione del copyright e ricettazione, il sito, una ‘vetrina’ che collega a siti esterni di file hosting, e’ stato oscurato a singhiozzo in Italia. Probabilmente i provider che forniscono le connessioni a Internet stanno provvedendo a impedire l’accesso ai computer connessi dal territorio nazionale. Tuttavia, basta un semplice trucchetto per aggirare ogni censura. E non serve essere un hacker. Ecco come si fa: si accede a uno dei siti per nascondere il proprio IP (l’indirizzo che localizza il proprio computer), come onlineanonymizer.com o hidemyass.com, e la pagina torna a essere accessibile. Se poi, con un’altra ordinanza, dovessero inibire l’accesso anche a questi siti (che sono decine e nascono come funghi), si puo’ installare un programmino come Hide IP Soft o Easy Hide IP e il gioco e’ fatto.
La guerra ai pirati della rete va avanti da piu’ di un decennio e vede in prima fila le case discografiche, i cui ricavi sono stati ampiamente ridimensionati dal ‘file sharing’.
Il primo software ‘peer-to-peer’ della storia a cadere sotto i colpi dei giudici fu Napster, fondato nel 1999 da Shawn Fanning e Sean Parker e chiuso nel 2001 con un provvedimento giudiziario. Dopo Napster – che ora e’ rinato come servizio a pagamento per condividere legalmente musica (simile a iTunes) – e’ stata la volta di Morpheus, Kazaa, Limewire, Gnutella e, infine, eMule Adunanza, attivo ancora oggi. Se la chiusura di Napster e’ stata quasi una passeggiata, poiche’ si serviva di un unico server per ‘smistare’ file musicali, colpire i programmi di file sharing con ‘contenitori’ in tutto il mondo e’ impossibile.
Negli ultimi anni molti insospettabili pirati del web hanno scelto spontaneamente di abbandonare i ‘vecchi’ software peer-to-peer cercando musica, film, libri e giornali direttamente su Google. Basta utilizzare il piu’ diffuso motore di ricerca per accedere a un’infinita gamma di contenuti, legali e non. Se ad esempio si vuole scaricare l’ultimo album del proprio cantante preferito bastera’ scrivere ‘download, piu’ il nome dell’album e dell’autore’ e scegliere uno dei risultati. Lo stesso vale per giornali e settimanali. Se Avaxhome dovesse smettere di funzionare, sono gia’ pronte altre ‘vetrine’. Basta saper scegliere il link giusto, stando ben attenti ai virus e agli hacker (quelli cattivi) sempre in agguato, soprattutto quando ci si improvvisa ‘smanettoni’.