Editoria/ Piccoli editori rallentano meno del resto del mercato

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Roma, 6 dic. (TMNews) – I piccoli editori rallentano meno del resto del mercato librario. La buona notizia, seppur relativa, arriva dai dati Nielsen presentati oggi dall’Associazione italiana degli editori a “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccola e media editoria in programma fino al 9 dicembre al Palazzo dei Congressi di Roma, che fotografano il mercato del libro sino a fine ottobre e, nello specifico, quello della piccola editoria, utilizzando come campione rappresentativo gli espositori della Fiera.
In sostanza il 2012, considerato da gennaio alla fine di ottobre, si chiude con qualche speranza in più: migliora infatti nella seconda parte dell’anno l’andamento del mercato. A fine ottobre si registra una piccolissima ripresa, dopo il consistente calo dei consumi del libro, che segna un -7,5% a valore (pari a 82milioni di euro di spesa in meno) nei canali trade (librerie tradizionali, catene di librerie, grande distribuzione e internet). Un segno meno ancora importante, sottolineano dall’Aie, che però indica un progressivo recupero, se si considera che il mercato registrava un -11,7% a fine marzo e un -8,6% a inizio settembre.
Nel dettaglio, il segmento bambini e ragazzi e la fiction sono quelli che registrano le migliori performance: -6,1% a valore e -5,2% a copie per l’editoria per i più piccoli, -2,7% a valore e -0,9% a copie la fiction. Perdono parecchi punti invece tutti gli altri generi: dalla non fiction pratica (-10,6%, vi rientrano libri per il tempo libero, libri di cucina, famiglia e benessere) alla non fiction specialistica (-10,7%, vi rientrano testi di management, giurisprudenza, business, economia, computer e IT) fino alla non fiction generale (-14,1%, in cui rientrano testi d’arte, religione, attualità , storia).
Dai dati Nielsen emerge anche che è la fiction il genere che risente meno della crisi. Perde il -6,1% a valore quella italiana (-4,1% a copie), ma perde solo lo 0,8% quella straniera rispetto al 2011 (+1% a copie). E sono i tascabili (il paperback) a risentire di più in questo momento: perde il 9,8% il paperback a valore mentre cresce del 2,0% l’hardcover. Un’altra curiosità : i primi dieci titoli italiani valgono oggi il 3,8% del mercato complessivo del trade (lo scorso anno rappresentavano circa la metà , il 2,3%).
I piccoli editori: rallentano meno del resto del mercato: perdono rispetto al 2011 un -7,1% a valore (con esclusione della Grande distribuzione) e un -6,3% a copie, con performance migliori rispetto a quelle del mercato nel suo complesso. Per i piccoli aumenta il peso del settore ragazzi e tiene sostanzialmente anche la fiction: cresce a valore ben del 5,6% il segmento bambini e ragazzi. Tiene sostanzialmente, perdendo il 5,6%, la fiction. Perde invece molto sia la non fiction pratica (-11,5%) che quella generale(-11,7%). Perde un po’ meno, il -9,0%, anche la non fiction specialistica.
Questo è un momento di grande sofferenza per il Paese – ha spiegato il presidente dell’Aie Marco Polillo -. E’ naturale che anche il libro ne risenta in un momento così particolare.
Confidiamo ora che il Natale porti una boccata d’ossigeno a grandi e piccoli e faccia riscoprire a tutti il valore di regalare un libro”.