DIGITALE A 25% RICAVI 2015, 100 MLN TAGLI, 300 MLN INVESTIMENTI
(ANSA) – MILANO, 19 DIC – Rcs punta a rafforzare in tre anni la redditività , accelerando con forza nel digitale per mantenere i ricavi stabili a 1,6 miliardi alla fine del piano 2013-2015. Sul gruppo del Corriere della Sera ci saranno però interventi decisi, la riduzione dei costi stimata è per 100 milioni di euro nell’arco del piano triennale. Inclusi gli oneri di ristrutturazione serviranno investimenti per 300 milioni. Sono attese dismissioni di attività non strategiche, ha spiegato la società , oltre all’apporto di “significative nuove risorse a titolo di capitale”. Per Rcs si tratta insomma di un piano “necessario e urgente”, che “non sarà senza impatti”, ha spiegato l’ad Pietro Scott Jovane scrivendo ai dipendenti. “Questo percorso richiederà sacrifici”, ha aggiunto dicendosi però convinto che “usciremo rafforzati e adeguatamente strutturati per competere”. Ora, ha sottolineato tra l’altro, “sappiamo dove andare e quale sia la strada più efficace ed efficiente per arrivare alla nostra meta”. I grandi azionisti intanto stanno ancora valutando il quadro. Dopo un’assemblea di oltre tre ore del patto (subito dopo il Cda), e una successiva riunione di un’ora tra John Elkann e il presidente Mediobanca Renato Pagliaro, il numero uno della Fiat ha parlato solo di “una presa d’atto costruttiva” sul piano da parte dei soci sindacati. “Bisogna capire poi anche come si declina”, ha aggiunto. “Adesso vediamo poi gli approfondimenti con i prossimi incontri che ci saranno all’inizio dell’anno prossimo”, ha spiegato quindi escludendo che il patto abbia parlato già oggi dell’aumento di capitale. Quanto alla partecipazione di Fiat alla ricapitalizzazione, avverrà “se il piano ci convince”. Intanto, nel patto non si parla di soci intenzionati ad uscire anticipatamente (“no”), e ancor meno entrare (“non è assolutamente all’ordine del giorno”, ha detto il presidente Fiat). Ma Elkann non ha risposto alle domande sulla durata del patto e se l’accordo sindacato arriverà in realtà fino alla scadenza nel marzo del 2014 (eventuali disdette vanno date già entro settembre 2013). Il piano, approvato all’unanimità dal Cda Rcs, parla di una marginalità (rapporto tra l’Ebitda pre oneri non ricorrenti e i ricavi) vista in salita al 10% nel 2015, dal 4% atteso nel 2012. I ricavi digitali alla fine del piano peseranno per il 25% del totale (14% nel 2012). Il margine operativo lordo (ebitda) prima degli oneri non ricorrenti è atteso a circa 160 milioni. Alla fine del 2011, con un perimetro che però nel frattempo è mutato dopo la cessione Flammarion, Rcs aveva segnato un ebitda di 167,5 milioni, con ricavi per 2.075 milioni. Il Cda Rcs ha dato mandato all’ad, anche con l’aiuto dell’advisor Credit Suisse nominato oggi, di “svolgere le opportune valutazioni rispetto all’articolazione puntuale della struttura finanziaria e patrimoniale che supporterà la realizzazione del piano”. Il consiglio ha poi preso atto delle dimissioni dell’indipendente Umberto Ambrosoli, candidato alle elezioni per la Regione Lombardia.(ANSA).