SILIATO(POLITECNICO MILANO),TWITTER RILANCIA LE RETI GENERALISTE
(di Angela Majoli) (ANSA) – ROMA, 2 GEN – Il 2012 è stato l’anno più visto di sempre dell’era Auditel e per la prima volta il pubblico del prime time ha sfondato il tetto dei 26 milioni. A dispetto dei soloni che ne hanno pronosticato una fine accelerata dal boom dei nuovi media, la tv conserva un ruolo centrale nelle abitudini degli italiani, più che mai in tempi di crisi. E pur con il frazionamento degli ascolti grazie alla diffusione dei canali tematici, le reti generaliste – in particolare Rai1 – resistono: complici, spiega l’esperto Francesco Siliato, docente di Comunicazione al Politecnico di Milano, proprio i social network, in particolare Twitter. Nell’anno appena trascorso la platea tv nelle 24 ore è stata di 10.369.000 ascoltatori, mentre in prima serata ha raggiunto per la prima volta i 26.008.000. Bene i canali specializzati, che complessivamente registrano il 34.5% di share nell’intera giornata (+5.5%) e il 30,4% in prime time (+4.5%). In questo scenario la Rai rivendica la sua leadership, con il 39.8% nelle 24 ore e il 41.3% in prime time; in particolare Rai1 – fa notare Viale Mazzini – si conferma in testa tra i canali generalisti con il 18.3% nelle 24 ore e il 19.4% (+0,4%) in prime time, Rai2 resta terza rete in prime time con l’8.4% (dietro Rai1 e Canale 5) e quarta nell’intera giornata con il 7.6%, mentre Rai3 si conferma, con il 7.7% nell’intera giornata e l’8.3% in prime time, la terza rete nelle 24 ore e la quarta in prime time. Bene anche i canali specializzati Rai, con il 6.2% nelle 24 ore e il 5.3% in prime time (+1.4% in entrambe le fasce). Mediaset risponde sottolineando il suo primato sul target commerciale (15-64 anni) in prime time, con il 37.8% in totale e il 18.1% di Canale 5 (e con Italia 1 terza a quota 8.9%). Nei due periodi di garanzia primaverile e autunnale – rivendica Cologno Monzese – il totale Mediaset in prima serata raggiunge il 40%, con Canale 5 leader al 19.8% e Italia 1 terza al 9.1%. “La crisi, come già avvenuto in passato, implica un aumento del consumo tv”, sottolinea Francesco Siliato, commentando il superamento della soglia dei 26 milioni in prime time, “legato in parte anche all’aumento della popolazione”. Interessante, secondo lo studioso, “il fatto che le reti generaliste calino negli ascolti, fatta eccezione per Rai1, ma rimangano centrali: a loro favore giocano i social network, in particolare Twitter, dove si commenta quello che va in onda e che si suppone anche gli altri stiano guardando. Una tendenza particolarmente forte sul fronte dell’approfondimento politico, ancora appannaggio delle reti generaliste, fatta eccezione per Sky Tg24, e destinata da accentuarsi con l’avvicinarsi delle elezioni”. In generale, sottolinea Siliato, alla mano i dati Auditel elaborati dallo studio Frasi, “crescono i canali digitali: nel 2012 sia la Rai sia Mediaset raccolgono il 5.3% in prime time. Un dato che consente alla Rai di restare nel complesso sopra il 40% in questa fascia, al 41.3% (dato identico al 2011), mentre Mediaset, che pure spende di più in termini di diritti, raccoglie il 34.9% (rispetto al 36.8%). Sempre in prime time, i canali a marchio Sky ottengono il 5.4% (nel 2011 erano al 4.9%)”. In totale, quindi, i canali digitali dei tre principali editori ‘occupano’ il 15% in prima serata: “Nel digitale – commenta Siliato – c’é più pluralismo, mentre tra i canali tradizionali Rai e Mediaset rastrellano ancora il 75%”. Nelle 24 ore, continua Siliato snocciolando i dati, “le generaliste Mediaset sono al 28.5% (contro il 31.8% del 2011), mentre quelle Rai sono al 33.6% (rispetto al 35.4%); il totale Rai è al 39.8% (rispetto al 40.2%), il totale Mediaset è al 33.8% (contro il 36.3%). In calo anche La7 e La7d, con il 3.9% nel giorno medio e il 4.4% in prime time”.