Roma, 16 gen. (TMNews) – Ritornare sempre al punto di partenza. Una vademecum per perdere la strada e non arrivare mai a destinazione. Nell’era di Google Maps e telefonini dotati di Gps sempre in grado di indirizzarci verso la giusta via, la tecnologia riscopre la curiosità di ciò che resta sconosciuto e irraggiungibile.
Con programmi pensati ad hoc per seguire gli itinerari più sbagliati in città . Come ha fatto Dan Cottrell, laureato all’università di Chelsea di Arte e Design, che recentemente ha creato “Awol”, una guida col solo scopo di smarrirsi. In un mix tra provocazione e divertimento, il pacchetto include una bussola che non funziona, un poster e una mappa che rappresenta una serie di percorsi algoritmici capaci di farti tornare sempre al punto iniziale.
Nella stessa direzione il web service “GetLostBot”, che segnala i posti che si visitano più frequentemente e offre delle alternative nel caso questi siano diventati troppo ripetitivi e noiosi. E così fanno anche le applicazioni per smartphone e tablet come “Drift”, che facilita la confusione nei luoghi più familiari, e “Serendipitor”, che aiuta a trovare proprio quello che non si stava cercando. Tutti strumenti che ci aiutano a trovare informazioni inaspettate e a scoprire spazi che mai avremmo pensato di poter apprezzare.