Privacy/ Garante: Skype migliorerà  procedura per chiusura account

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Roma, 6 feb. (TMNews) – Skype migliorerà  le procedure per consentire agli utenti di chiudere il proprio account e integrerà  le informazioni per venire incontro alle loro esigenze.E’ questo l’esito della nota spedita a fine 2012 dal Garante privacy con la quale l’Autorità  aveva chiesto alla società  con sede in Lussemburgo spiegazioni sulle difficoltà  incontrate dagli utenti italiani nel chiudere il proprio account.
“Pur non essendo stabilita sul nostro territorio, – afferma in una nota il Garante – Skype ha tuttavia deciso di dare riscontro all’Autorità  italiana fornendo nel contempo alcune informazioni utili per capire le procedure adottate per dar seguito alle richieste degli utenti”.
Skype ha ammesso che le indicazioni contenute nelle “domande più frequenti” (Faq), secondo cui “una volta creato, non è possibile eliminare un account Skype”, non informano in maniera adeguata gli utenti. Esse d’ora in poi verranno dunque modificate per spiegare chiaramente che si potrà  comunque bloccare in via permanente il proprio account rivolgendosi al servizio di supporto tecnico clienti, il quale provvederà  a deindicizzare lo username dell’utente dalle pagine pubbliche del servizio, in modo tale che non sia più operativo né visibile dagli altri.
Skype sta peraltro valutando potenziali migliorie per consentire un’autonoma chiusura dell’account da parte dell’utente.
La società  ha tuttavia spiegato che l’account non viene definitivamente cancellato o distrutto e che il relativo username resta archiviato all’interno dei suoi sistemi: lo scopo dichiarato è quello di evitare che in futuro altri utenti possano utilizzare, intenzionalmente o meno, il medesimo nome.
Permane dunque la necessità  di alcuni chiarimenti in ordine alla tipologia dei dati conservati, dopo la chiusura dell’account, e ai tempi e alle modalità  di tale conservazione, della quale peraltro l’utente potrebbe non essere del tutto consapevole.
Per tali motivi, il Garante ha deciso di avviare ulteriori approfondimenti e di sollevare la questione nell’ambito del Gruppo di lavoro che riunisce le Autorità  della protezione dati europee.