A RISCHIO REQUISITORIA.IL CAV. ‘MAGISTRATI IMPEDISCONO CAMPAGNA’
(di Igor Greganti) (ANSA) – MILANO, 07 FEB – Prosegue la ‘battaglia’ di Silvio Berlusconi, a colpi di legittimo impedimento, con i giudici del processo d’appello sul caso dei diritti tv Mediaset. Magistrati che nelle precedenti udienze, come i colleghi del processo sul caso Ruby, non avevano accolto le richieste della difesa dell’ex premier di sospendere il dibattimento fino alle elezioni del 24-25 febbraio. Il leader del Pdl, infatti, attraverso i suoi difensori, ha depositato una nuova istanza nella quale si chiede di aggiornare il procedimento ad altra data, perché domani sarà impegnato in tv per due interviste di campagna elettorale e sempre in giornata sarà presente a un ‘forum’ al quotidiano ‘Il Messaggero’. E intanto ribadisce che questi magistrati gli “impediscono di fare campagna elettorale”. E saranno assenti anche gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, perché impegnati anche loro – parlamentari e candidati – in una trasmissione tv di un’emittente locale veneta. Tanto che i giudici, dopo il deposito delle istanze, hanno ‘precettato’ per domani l’avvocato d’ufficio Salvatore Verdoliva – già convocato nelle precedenti udienze – perché in aula quasi certamente non ci sarà nemmeno un sostituto dei due ‘storici’ legali dell’ex premier. Rischia così di saltare ancora una volta la requisitoria del sostituto pg di Milano, Laura Bertolé Viale, che originariamente ‘da programma’ avrebbe dovuto già tenersi lo scorso 25 gennaio. Dipenderà dalla decisione di domani dei giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello (presidente del collegio Alessandra Galli) che venerdì scorso avevano già bocciato un legittimo impedimento per Berlusconi – condannato in primo grado a 4 anni per frode fiscale – che era impegnato a Roma in una riunione con gli europarlamentari e in un incontro per presentare i candidati nel Lazio. Un ‘no’ dei magistrati che aveva suscitato la dura reazione, non solo di tanti esponenti politici del centrodestra, ma anche degli avvocati Ghedini e Longo che avevano abbandonato l’aula per protesta, seguiti da tutti i legali degli altri imputati (a processo c’é anche Fedele Confalonieri, assolto in primo grado). Da qui il rinvio a domani, perché i difensori avrebbero dovuto confrontarsi con il leader Pdl su una eventuale rinuncia al mandato. In attesa della decisione, risuonano le parole di Silvio Berlusconi in un’intervista su gruppopocket.com: “Anche di fronte al paradosso, questi magistrati mi hanno condannato e in appello si stanno comportando in una maniera per la quale, dovendo essere presente per esercitare il mio diritto di difesa, praticamente chiedono a me che sono il capo della coalizione dei moderati di non fare campagna elettorale”. Lo dice Silvio Berlusconi in una lunga intervista su gruppopocket.com, sito del magazine Pocket. Per questa nuova richiesta di legittimo impedimento – per la partecipazione in mattinata a una trasmissione tv di La7 e per quella serale al programma ‘Leader’ di Lucia Annunziata su Rai3, oltre alla presenza in un ‘forum’ a Il Messaggero – Berlusconi, però, può contare sul precedente di lunedì scorso nel processo sul caso Ruby. Il collegio, presieduto da Giulia Turri, infatti, aveva accolto l’istanza di impedimento del leader Pdl impegnato in un programma tv, sempre su La7, perché, in sostanza, secondo i giudici, partecipare in diretta tv a una trasmissione televisiva sui temi al centro della campagna elettorale rappresenta un valido impegno. E ciò anche sulla base delle legge sul par condicio: l’impedimento “rientra – scrivevano i giudici – nella previsione dell’accesso ai mezzi di informazione durante la campagna elettorale” e “l’eventuale rinuncia alla partecipazione” al programma “renderebbe sostanzialmente impossibile il recupero di altri spazi televisivi”. In ogni caso, anche qualora i magistrati ‘bocciassero’ l’impedimento, in aula per la difesa dell’ex premier ci sarà probabilmente solo l’avvocato d’ufficio che, da codice, chiederà i termini a difesa e un rinvio del processo. Davvero difficile, dunque, che possa esserci la requisitoria. Resteranno, a quel punto, altre due udienze prima del voto, il 15 e il 22 febbraio. (ANSA).