GIORNALISTI: 50 ANNI ORDINE; SIDDI,RIFORMA IMPROCRASTINABILE

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(ANSA) – ROMA, 7 FEB – “Il mezzo secolo di vita dell’Ordine dei giornalisti, che celebra oggi l’anniversario della sua legge istitutiva, è l’occasione per rilanciare con forza l’iniziativa per una improcrastinabile riforma di una professione al centro di epocali trasformazioni”. Ne è convinto Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. “L’appello rilanciato, in questo senso, dal Presidente dell’Ordine nazionale Iacopino è condiviso – credo – da tutta la categoria, che, sui contenuti e gli strumenti del cambiamento, ha una dialettica in corso, utile allo scopo ma sin qui annullata dall’insipienza e dai piccoli opportunismi della politica politicante”, continua Siddi in una nota. “Non può sfuggire a nessuno che una legge la può riformare solo il Parlamento e non va dimenticato che la legislatura appena conclusa ha ‘chiuso’ in un cassetto un progetto di legge – già  votato in una delle Camere – per non misurarsi con quanti esprimevano dei dubbi e neppure con quanti erano disponibili a migliorarlo: una soluzione all’insegna di una becera ‘contabilita” di interessi particolari tutelabili da questa o quella figura politica privilegiata, rispetto ad una ricerca di equilibrio per un interesse generale”. Per il segretario della Fnsi, “é interesse pubblico primario una professione qualificata per la sua identità  specifica, per la sua qualificazione deontologica, per la sua missione al servizio della conoscenza dei cittadini e della circolazione delle idee. L’Ordine professionale è uno strumento che, in questa dimensione ha una sua validità , ma deve essere adeguato alla realtà  del lavoro professionale che si esprime in un vasto sistema di mezzi e reti per comunicare, per informare, per creare relazioni di conoscenza e verifica”. L’indagine dell’Ordine nazionale sull’etica della professione, sottolinea ancora Siddi, “mette in luce un grave problema: l’adesione ai principi deontologici da parte della categoria è quasi totale, la realtà  vissuta è spesso un’altra a causa di interferenze improprie sulle autonomie della professione e sulle garanzie nel lavoro. Gli equilibri del sistema dell’informazione, il rispetto del lavoro di chi professionalmente vi si dedica sono fondamentali. Servono leggi aggiornate di garanzia e di chiara ispirazione alle Carte dei diritti fondamentali dell’uomo, servono strumenti per l’accesso e il rispetto della deontologia, che non siano apparati burocratici ma efficaci e solidi riferimenti per la credibilità  del giornalismo e per puntuali risposte ai cittadini. La riforma dell’Ordine dei giornalisti, unitamente a quelle del mercato e di un nuovo welfare attivo per il lavoro e l’industria dell’informazione, per il pluralismo, in tempi in cui la politica si declama per ‘agende’, sono temi che devono stare ai primi posti delle prossime scadenze dei pubblici poteri. La Fnsi non solo non cancella questi temi, nonostante l’ostentato silenzio di una campagna elettorale ‘altra’, ma incalzerà  i futuri eletti e il nuovo Governo sin dal primo istante del loro insediamento. Nel frattempo, felicitazioni all’Ordine dei giornalisti”. (ANSA).