TELECOM: MENTANA, IL 18 FEBBRAIO CDA PER DECIDERE VENDITA LA7

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(AGI) – Roma, 8 feb. – “Ieri e’ stata un’altra giornata del destino per La7: il consiglio di amministrazione di Telecom Italia doveva decidere se arrivare alla vendita e, nel caso, a chi, se a Cairo o al Fondo Clessidra o all’editore di Europa7”. Cosi’ esordisce Enrico Mentana in apertura del TgLa7. “Poi nella notte si sono fatti poi altri nomi di cavalieri bianchi, pronti a entrare in cordate per assumere le redini della nostra emittente, ma ieri sera il cda non ha deciso nulla, cosa che fara’ invece con un nuovo cda che e’ stato convocato per lunedi’ 18 febbraio – anticipa Mentana, sottolineando che “quindi ci sono altri 10 giorni per capire a chi potra’ andare La7, ma quel che pare sicuro e’ che Telecom Italia vendera’”. Mentana ha aggiunto: “In questi casi si lanciano grida di allarme e ci sono preoccupazioni e sono preoccupazioni ben motivate perche’ il conto economico di La7 e’ in passivo, inutile negarlo, e si andra’ a momenti difficili di confronto, come succede a tutte le aziende editoriali del paese, pero’ cio’ che e’ altrettanto certo e’ che non bisogna aver paura del nuovo, qualcunque esso sia”. “Lo dicevo ieri e lo ripeto anche oggi: – ha ribadito – noi solo questo mestiere sappiamo fare e in questo modo continueremo a farlo. Ci ostiniamo a pensare che nessuno venga a comprare La7 per spegnere, tacitare o modificare le voci che hanno un seguito, che funzionano, che aiutano per il conto economico di questa impresa. E un’impresa che fa televisione e’ pur sempre un’impresa e ha bisogno del segno piu’ nelle sue voci. Il Tg, i prodotti del telegiornale e i prodotti dell’informazione stanno nel segno piu’ e non abbiamo paura che venga qualcuno e dica ‘parlate piu’ piano o parlate diversamente o parlate di piu’ di questo e meno di quest’altro’. In piena campagna elettorale – ha assicurato Mentana – cercheremo di essere il piu’ equilibrati, obiettivi, disinteressati possibile, poi compri chi deve compare: noi ci prenderemo le nostre responsabilita’. Se davvero, come i piu’ impauriti paventano, arrivasse qualcuno che ci dovesse costringere a cambiare la nostra linea editoriale, di assoluto disinteresse ed equilibrio, la cosa migliore sara’ a quel punto togliere il disturbo. Ma io non penso che sara’ cosi’ e l’ottimismo non e’ solo di facciata”.