(ANSA) – ROMA, 15 FEB – No al decreto sulle Quote Cinema dell’Associazione Produttori Televisivi (Apt), che “auspica un ripensamento da parte del Governo e invita le parti a una riflessione pi˘ accurata che non escluda la consultazione dell’Associazione Produttori Televisivi”. L’associazione, si legge in una nota, “È fermamente contraria contraria al decreto che i Ministri Passera e Ornaghi si accingono ad emanare e che modifica l’art. 44 del Testo Unico della Radiotelevisione senza il parere consultivo della preposta Commissione della Camera dei Deputati e sul quale la VII^ Commissione del Senato ha espresso a maggioranza parere favorevole con richiesta di modifiche”. I motivi, sottolineano dall’Apt, “sono molti, il pi˘ rilevante à‹ che il sistema produttivo dell’audiovisivo andrebbe considerato nel suo complesso, che comprende sia il cinema, ma anche la fiction, l’intrattenimento, il documentario e il cartone animato, senza dimenticare i generi legati alle nuove tecnologie trasmissive, come i programmi per il web”. “Noi chiediamo – spiega il Presidente Fabio Fabiani – che la produzione indipendente sia considerata con equit”¡ dalla politica, mentre il Governo – peraltro dimissionario – con questo decreto non fa che cristallizzare una situazione gi”¡ critica.” Non solo: “il secondo motivo- prosegue Fabiani, à‹ che non si dovrebbero varare Leggi di sistema senza prima aver ascoltato l’industria e i lavoratori che rappresentano quel sistema. E la medesima considerazione vale per il Contratto di Servizio tra RAI e Ministero dello Sviluppo Economico, sul quale noi non siamo stati ascoltati, ed à‹ la prima volta che accade in venti anni di vita dell’Associazione che rappresenta un’industria la cui promozione dovrebbe essere uno degli elementi che costituiscono la ragion d’essere della concessione”. (ANSA).