‘NON LA DISTRUGGERA’, MA AGGIUNGE: ‘PER BERLUSCONI MAI LAVORATO’
(di Elisabetta Stefanelli) (ANSA) – ROMA, 19 FEB – “Non apprezzo le semplificazioni su Cairo come uomo di Berlusconi per due banali motivi: il primo è che sa bene di avere fatto ottimi profitti negli ultimi anni, raccogliendo la pubblicità su La7 come noi l’abbiamo costruita. Secondo, da come io l’ho conosciuto è un uomo molto concreto quindi non credo andrebbe contro i suoi interessi aziendali per fare un favore a qualcuno con cui non ha rapporti professionali da anni, sarebbe una forma di autolesionismo che non gli riconosco”. A sostenerlo, in un’intervista all’ANSA è Gad Lerner, giornalista di primo piano e di lungo corso a La7, dove attualmente conduce il programma Zeta, in onda il venerdì. “Dopodiché – aggiunge Lerner – io non ho mai lavorato per Berlusconi a differenza di altri colleghi de La7, e non mi pare sia all’ordine del giorno nulla di simile, siamo pronti in ogni caso a difendere il frutto di un lavoro che nel mio caso è più che decennale. Sono a La7 dall’inizio, e sono pronto a confrontarmi con il futuro, con Cairo o con chi avesse interesse a coinvolgere, ovvero altri investitori. Però – aggiunge il giornalista – non siamo prigionieri di nessuno”. Quanto all’operazione di Telecom per Lerner “prima di questa vendita non ho avuto difficoltà a dire il mio parere, e cioé che Telecom operava un vero e proprio depauperamento aziendale vendendoci, e penso anche che la vendita non abbia risolto né il tema delle perdite, né quello delle minus valenze, insomma ho trovato la vendita una mossa improvvida da parte di Telecom, ma questo oramai appartiene al passato. Nel presente – aggiunge – il fatto che il concessionario sia anche editore è un vantaggio per qualsiasi azienda tv, e anche per me è un vantaggio che l’attuale editore sia un uomo che ha guadagnato milioni di euro grazie al profilo d’informazione critica e indipendente della rete. Non non me lo vedo che distrugge la fonte del suo benessere”. Quanto allo scontro politico di oggi su La7 tra Berlusconi e Bersani, per Lerner si tratta di “una modesta schermaglia da sprint finale di campagna elettorale. La sostanza è sul tavolo da tempo e mi dispiace che la politica si accorga solo oggi dei difetti del mercato televisivo deformato da una legge sbagliata come la Gasparri. Mi auguro che la legge sia presto cambiata e questo dimostrerà che investire su la7 è strategico in un paese bloccato”. Come sta vivendo La7 questi momenti? “Direi che tutto sommato il clima interno è di sollievo per la fine di questo eterno purgatorio, di questa incertezza e spero che siano definite al più presto le modalità contrattuali, e che si passi quindi a discutere di progetti e di consolidamento e di arricchimento dei profili de La7, insomma che si vada sul concreto”.(ANSA).