da parlamentare a direttore del ‘Giorno’

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Come ha spiegato alla redazione subito dopo il suo insediamento, sabato 2 febbraio, la garanzia del distacco del Giorno dai partiti è rappresentata dalla delusione maturata nei cinque anni passati sugli scranni di Montecitorio come deputato del Pdl. Un periodo in cui Giancarlo Mazzuca ha provato anche a dare un contributo al giornalismo con una proposta di riforma dell’Ordine, passata con un solo astenuto alla Camera, ma che si è arenata in commissione al Senato; e si è distinto con un ordine del giorno per la revisione della distribuzione e per far gli edicolanti piccoli imprenditori, oltre che come relatore sui contributi pubblici 2012 alle testate cooperative e di partito.
“Rinunciato alla politica, mi sono rimesso in gioco a 64 anni, accettando la sfida che Andrea Riffeser mi ha proposto al Giorno”, afferma Mazzuca, che si è messo subito all’opera per consolidare la testata che durante la gestione di Ugo Cennamo – tornato a Bologna come responsabile di nuove iniziative del Quotidiano Nazionale – ha registrato, secondo l’ultima Ads, una diffusione media di 49mila copie e, secondo la più recente Audipress 394mila lettori (-0,3% sul trimestre precedente, +10% sullo stesso periodo 2011).

L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 436 – Febbraio 2013