Tv/ Nieri: Non possiamo più essere l’unico media regolato

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Ragionare in termini più ampi sia per mercato sia per pluralismo

Roma, 9 apr. (TMNews) – Il futuro sarà  certamente la rete, “dove il mondo dell’audiovisivo si esplicita”. Per questo “bisogna cambiare doverosamente passo”. Lo ha sottolineato il consigliere di amministrazione di Mediaset, Gina Nieri, intervenuta a un convegno sul tema “televisione e mercati rilevanti”. Per la Nieri “serve una visione più ampia possibile” perchè non è possibile che solo il mondo della tv “continui a essere l’unico media completamente regolato”.
“Solo i broadcast – ha detto Nieri – sono regolati al contrario di altri che trasmettono attraverso altre piattaforme. Occorre allrgare il campo di indagine per definire i mercati tenendo presenti tutti gli attori perchè oggi non c’è più un mercato unico della tv ma un mercato della fruzione di contenuti”.
Secondo Nieri di fatto “il duopolio televisivo Rai e Mediaset non c’è più data la competizione dell’offerta a pagamento. Occorre ragionare in termini più ampi sia per il mercato sia per il pluralismo”. Anche per Stefano Parisi fondatore di Chili tv è la rete il futuro: “I giovani non vedono più né la tv free né la pay, vedono i contenuti su internet e il digitale terrestre sarà  probabilmente una tecnologia di transizione verso il full internet”. Basti pansare – ha aggiunto – che “nel 2016 le smart tv in Italia saranno 15 milioni”. Per Parisi “tutto questo non ci deve spaventare ma ci deve aiutare a cambiare il modo di vedere il mercato”.
Di sfida “globale” con una concorrenza fatta di nuovi operatori che entrano “grazie a nuove modalità “, ha parlato Andrea Zappia, a.d. di Sky Italia, per il quale in futuro gli spettatori saranno su uno spettro più ampio: “una parte sulla tv generalista e una sulla rete”. “Bisogna mettersi alle spalle la separazione tra mercato pay e mercato free e parlare di mercato unico”. Quanto a Sky in particolare, Zappia ha spiegato che dal momento che insieme all’offerta Premium “il calcio è arrivato a saturazione” sono stati proprio “i contenuti in competizione con il digitale terrestre che ci hanno consentito di mantenere il fatturato costante”.