Telecom I.: Asati, accordo con Hutchinson si puo’ fare ma ad alcune condizioni

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MILANO (MF-DJ)–L’accordo tra Telecom I. e Hutchison Wampoa si potrebbe fare ma ad alcune condizioni che Asati sottoporra’ all’assemblea dei soci convocata per mercoledi’ prossimo. Lo sostiene l’associazione dei piccoli azionisti della societa’ di tlc che in una nota sottolinea la necessita’ che il gruppo cinese presenti al mercato “un’offerta pubblica di acquisto preventiva volontaria parziale” delle azioni di Telecom, fino al 30% del capitale, ad un valore 1,1-1,2 euro. Inoltre l’assemblea degli azionisti della societa’ presieduta da Franco Bernabe’ dovra’ modificare lo statuto sociale “in ordine alla nomina del Cda, con criterio proporzionale in modo da dare maggiore rappresentanza alle minoranze. La norma in atto, che riconosce all’azionista di riferimento i 4/5 dei membri del Cda, e’ stata una delle cause principali del disastro della societa’”. Asati chiede anche la costituzione di una societa’ della rete, favorendo l’ingresso di Cdp, “al fine di mantenere e assicurare al Paese una infrastruttura sensibile e strategica a controllo nazionale”. Infine va riconosciuto al gruppo Hutchinson Wampoa il forte impegno in Italia nelle telecomunicazioni. La societa’ “ha dedicato importanti risorse ed ha accettato bilanci in perdita. Risulta anche una scarsa interfererenza con il management. Di principio non esiste una pregiudiziale indotta da un paventato ‘pericolo giallo’. La si veda invece come una importante opportunita’”. “L’alternanza degli azionisti di riferimento”, prosegue l’associazione, “ha creato il disastro attuale. Il 55% del capitale attuale della societa’ e’ gia’ all’estero. In un mercato globale dove il Pil dell’Europa nel 2030 sara’ il 7% del Pil mondiale ancora si parla di italianita’. L’importante e’ fissare le regole, una governance e un percorso che noi abbiamo indicato a tutela di tutti gli azionisti e del Paese. Se Telco e in particolare l’azionista Telefonica, oggi in perenne conflitto di interessi con Telecom, continuano ad opporsi a questa operazione, facciano loro l’Opa e assumano il controllo. Ma lo dicano presto, alla fine cioe’ del lavoro dei cinque saggi, dove sicuramente Linares e’ in netto conflitto di interessi incombente, e quindi si dovra’ astenere dal voto finale”. “L’assemblea di mercoledi sara’ una occasione storica per discutere questa opportunita’. Gli azionisti, Telco, Findim, i fondi italiani ed esteri, si dovranno assumere le conseguenti responsabilita’. Asati ha indicato la sua proposta. In caso contrario si discuta delle possibili alternative, siamo pronti a contribuire con serieta’ e impegno consapevoli della drammatica situazione in cui si trova la societa’”, conclude la nota.