MEDIASET: CONSULTA, DOMANI ESAME LEGITTIMO IMPEDIMENTO BERLUSCONI

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(AGI) – Roma, 22 apr. – Il ‘nodo’ del legittimo impedimento torna all’esame della Corte Costituzionale. Per domani mattina, infatti, e’ fissata l’udienza a Palazzo della Consulta sul conflitto sollevato nel 2011 dalla presidenza del Consiglio contro il tribunale di Milano sul legittimo impedimento dell’allora premier Silvio Berlusconi. La questione riguarda il rigetto, da parte dei giudici milanesi, della richiesta di rinvio dell’udienza del processo Mediaset del 1 marzo 2010 per legittimo impedimento dell’imputato. In quella data, infatti, Berlusconi era impegnato in una riunione del Consiglio dei ministri dedicata all’esame del ddl anticorruzione. Nel processo Mediaset, il leader del Pdl e’ stato condannato in primo grado a 4 anni per frode fiscale. La questione sollevata con il conflitto di attribuzione tra poteri era gia’ finita lo scorso anno all’attenzione della Consulta, la quale aveva pero’ chiesto, con un’ordinanza interlocutoria, ulteriori atti all’ufficio giudiziario milanese. Domani, dunque, si entrera’ nel vivo della vicenda: l’avvocato generale dello Stato, Michele Giuseppe Dipace e l’avvocato dello Stato Maurizio Borgo illustreranno in udienza le ragioni che portarono Palazzo Chigi a presentare il ricorso, con cui si chiede di annullare l’ordinanza con cui il tribunale di Milano respinse la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento e, di conseguenza, di dichiarare nulli tutti gli atti istruttori compiuti in quell’udienza. “Il giudice – si legge nel ricorso – avrebbe dovuto considerare l’indicata funzione di governo, tenendo conto che senza la convocazione, partecipazione e direzione del Consiglio dei ministri, lo stesso Consiglio non puo’ svolgersi e, pertanto, non puo’ essere esercitata, da parte del presidente del Consiglio dei ministri l’attivita’ di direzione della politica generale del Governo, nonche’ quella dell’unita’ di indirizzo politico e amministrativo, promovendo e coordinando l’attivita’ dei ministeri, attribuzioni costituzionalmente previste di cui il presidente del Consiglio dei ministri e’ responsabile”.