(AGI) – Roma, 24 apr. – Sino a 90mila dollari l’anno di sola pubblicita’. Era questo il guadagno medio dei 27 siti web “oscurati” dalla Polizia per aver permesso lo streaming e il download illegale di decine di migliaia di film, molti dei quali in contemporanea alla loro uscita nelle sale. “Il singolo utente non paga niente – ha spiegato Andrea Rossi, dirigente della Polizia postale del Lazio nella conferenza stampa di presentazione dell’operazione “Crackdown” – ma i siti, cliccatissimi perche’ offrivano anche un grandissimo numero di file musicali e software pirata, erano zeppi di inserzioni a pagamento”. Le indagini, durate quattro mesi, sono nate da una denuncia di “Sunshine Pictures”, distributore per il nostro Paese del film d’animazione “Un mostro a Parigi”, una delle 15mila pellicole finite sul circuito dello streaming illegale a pochi giorni dalla prima: gli “007” della Postale, file dopo file, hanno individuato una trentina di siti “pirata”, riconducibili a server di una ventina di Paesi diversi di quattro continenti. “Alcuni dei gestori hanno gia’ cominciato a cambiare ‘indirizzo’ ip – ha ammesso Rossi – ma per quasi tutti siamo riusciti a far scattare il sequestro preventivo e ad inibire l’accesso ai contenuti dal nostro Paese agendo sui dns (domain name system, ndr): in pratica, e’ come se gli utenti italiani sul piu’ bello si trovassero davanti una tendina che impedisce la visione del film. I contenuti sono ancora li’, accessibili dall’estero, ma il danno subito dai gestori e’ rilevante visto che larghissima parte dei titoli piu’ scaricati erano destinati al nostro mercato, sottotitolati o gia’ doppiati nella nostra lingua”. “Ringrazio la Polizia postale per la professionalita’ e l’impegno profusi nell’operazione – ha sottolineato Vito Alfano, direttore del Servizio antipirateria della Siae- che ha portato ad uno tra i piu’ rilevanti sequestri a livello mondiale, il piu’ importante a livello europeo. Sento spesso dire in giro che scaricare film tecnicamente costituisce reato ma non fa poi tutto questo danno: come il ragazzino che ruba una mela al contadino. La verita’ e che se a rubare ognuno una mela fossero un milione di ragazzini nessuno le coltiverebbe piu’ e il mercato crollerebbe. Lo stesso vale per il download illegale: la pirateria sopra certi livelli disincentivera’ del tutto la produzione e ci portera’ diritti in un futuro in cui il cinema e la musica esisteranno ancora ma sicuramente in forme diverse”. La pirateria, secondo stime recenti, costa poco meno di 3 miliardi l’anno, un miliardo e mezzo tra musica e film, 1,4 di software: “il pericolo – ha ricordato Alfano – e’ che parte di questo soldi finisca nelle mani della criminalita’ organizzata”.