MEDIASET: FONTI CONSULTA,SU CONFLITTO DECISIONE ENTRO GIUGNO

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RIGUARDA TRIBUNALE MILANO-PRESIDENZA CONSIGLIO SU L. IMPEDIMENTO

(ANSA) – ROMA, 7 MAG – La Consulta ha “preso in discussione” il conflitto tra Presidenza del Consiglio e Tribunale di Milano sul legittimo impedimento sollevato nel processo Mediaset che vede imputato Silvio Berlusconi e, “in base all’organizzazione dei lavori” della Corte, “una decisione sarà  presa entro giugno”. Lo fanno sapere all’ANSA fonti della Consulta. La questione all’attenzione della Corte riguarda la pronuncia con cui il tribunale di Milano rigettò la richiesta di rinviare l’udienza del primo marzo 2010 avanzata dai legali dell’allora premier Silvio Berlusconi per legittimo impedimento perché coincideva con la convocazione di un Consiglio dei ministri slittato dalla data inizialmente prevista. La Consulta aveva affrontato il caso una prima volta il 22 maggio 2012 nel corso di un’udienza pubblica dopo la quale dispose un supplemento d’istruttoria chiedendo ulteriore documentazione al Tribunale di Milano. Lo scorso 23 aprile si è tenuta una nuova udienza pubblica in Consulta, alla quale è seguita una camera di consiglio proseguita il giorno successivo, senza però giungere a una decisione definitiva. Decisione, che, secondo quanto fanno sapere oggi fonti della Corte, arriverà  entro il prossimo mese di giugno, quando quindi si attende il deposito della sentenza. Una tempistica – fanno notare dalla Consulta – legata ai lavori della Corte, impegnata in questi giorni nella stesura delle motivazioni su vicende particolarmente complesse, quali i casi Ilva e Abu Omar. Ieri, tra l’altro, dopo aver appreso che la Cassazione ha deciso che il processo Mediaset – così come quello Ruby – resteranno a Milano e non saranno trasferiti a Brescia, come chiedevano i difensori di Berlusconi, questi ultimi hanno annunciato che domani, alla ripresa del processo Mediaset di fronte alla Corte d’appello di Milano chiederanno un rinvio in attesa del verdetto della Consulta sul conflitto di attribuzione. Se questa richiesta non venisse accolta, la sentenza potrebbe arrivare presumibilmente nel giro di un paio di settimane. (ANSA).