(AGI) – Milano, 8 mag. – ‘E’ la liberta’ uno dei temi che segna diverse opere in scena in questi giorni al Festival del cinema Africano, dAsia e d’America Latina in corso a Milano. Opere che affrontano le vicende delle primavere arabe in Nordafrica, della guerra in Siria e della voglia di emancipazione della popolazione iraniana. Un esempio e’ il corto “Futuro non futuro” dove una giovane iraniana che vive a Milano racconta il suo desiderio di liberta’. Stesso desiderio, stavolta meno esplicito, e’ espresso dal film “Quand ils dorment – quando dormono”, girato da Maryam Touzani, regista giornalista marocchina. Touzani mette in scena l’irriverenza innocente di una bambina che alla morte del nonno pur di passare la notte prima del funerale accanto al corpo dell’uomo disobbedisce non solo a sua madre, ma anche alle regole dell’Islam. Atteggiamento che alla fine non viene condannato dalla madre della piccola. “Quando ho presentato questo film di fronte a platee musulmane – ha detto Touzani all’Agi – ero timorosa delle reazioni del pubblico, ma alla fine i commenti che ho ricevuto sono stati tutti costruttivi, si sono aperti dibattiti e questo e’ bello perche’ uno degli obiettivi del mio film era proprio far si’ che la gente si chiedesse perche’ nella nostra religione ci comportiamo in un determinato modo”. Sempre in nordafrica e’ ambientato “I dont speak very good, I dance better”, in cui la vita privata di un artista si intreccia con la cronaca quotidiana dei problemi egiziani, dalla denuncia della situazione sanitaria alle proteste di piazza Tahrir. Il Festival quest’anno ha riservato uno spazio particolare alla Siria accogliendo opere d’arte di artisti di questo paese che raccontano attraverso le immagini la guerra in corso nella loro terra. (AGI)