ROMA (MF-DJ)–Le banche mettono a punto la controproposta a Rcs sulla richiesta di mitigare le condizioni del rifinanziamento dei 575 mln di debiti, cui e’ collegata la prima tranche da 400 mln dell’aumento di capitale da 600. Ieri, secondo quanto scrive Il Messaggero, i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Ubi, Unicredit, Bnl-Bnp Paribas, B.P.Milano e Mediobanca, in una conference call avrebbero avviato l’esame della lettera del cfo, Riccardo Taranto, con la richiesta di “ulteriori interventi per la messa in sicurezza degli equilibri economici finanziari”.
Il manager ha proposto uno sconto di 610 punti base complessivi del costo delle tre linee del rifinanziamento da 200, 275 e 100 mln che avrebbe comportato un onore annuo di circa 31,5 mln. E la revisione sarebbe di tagliare il pricing di 250 punti base, quindi 360, con un dimezzamento del costo. Inoltre il top manager ha anche proposto una riduzione a 150 mln del rimborso anticipato del debito verso le banche.
Rispetto alle due richieste di revisione, continua il giornale, le banche – pur disponibili a recepire le richieste- propongono una via di mezzo. E una soluzione fra le varie posizioni sul costo del rifinanziamento potrebbe essere uno spread di 475 punti base tutto compreso. Riguardo la quota di rimborso, invece, non ci sarebbe un fronte unico, anche se attorno ai 175 mln ci sarebbe una convergenza, atteso che dalla prima tranche potrebbero arrivare 380 mln visto che il consorzio bancario ne garantisce 182,5 e il patto 200. I tempi, conclude il giornale, sono stretti visto che l’assemblea per la ricapitalizzazione si terra’ giovedi’ prossimo, 30 maggio. Per lunedi’ prossimo, 27 maggio, e’ prevista la riunione del patto di sindacato di Rcs con Francesco Merloni come presidente vicario, dopo le dimissioni di Giampiero Pesenti.