Il 28 maggio l’e-Commerce Forum organizzato da Netcomm fa il punto sul commercio elettronico nel nostro Paese. Un comparto in forte espansione che vale oltre 10 miliardi di euro, dove Poste Italiane gioca un ruolo da protagonista anche aiutando le aziende italiane a entrare nei mercati esteri, a partire dall’Asia e dalla Russia. Vincenzo Pompa, amministratore delegato di Postecom, parla degli importanti investimenti del gruppo nell’e-commerce.
“Sul tema dell’e-commerce in Poste Italiane si ragionava da tempo. Abbiamo cominciato a valutare come potevamo impegnarci a sviluppare questo mercato aiutando le piccole e medie imprese a mettere in piedi tutte le fasi dell’attività on line. Che con noi diventa un’attività accessibile a chiunque, anche alle piccole imprese artigiane che mettendo on line i propri prodotti possono allargare la propria clientela”, dice Pompa.
“Abbiamo investito nell’acquisto di una piattaforma che ci permette, anche grazie alla possibilità di erogare servizi in cloud, di gestire siti per conto terzi. A questo si agganciano i servizi di logistica, spedizioni, pagamento, consulenza marketing. Un servizio chiavi-in-mano con un’integrazione unica fra il sito e i servizi offerti dal Poste Italiane. Abbiamo messo a punto quattro offerte per diverse tipologie di interlocutori e di aziende”, spiega l’amministratore delegato di Postecom.
“Stiamo lavorando molto anche per aiutare gli imprenditori a gestire al meglio l’immagine dei propri siti e avere visibilità . Con questo obiettivo abbiamo fatto un accordo con Google per diventare reseller della loro offerta AdWords, così che i nostri clienti possano acquistare da noi anche la pubblicità a un prezzo vantaggioso”, racconta Pompa.
“Quello che considero il contributo fondamentale di Poste Italiane all’e-commerce è la possibilità di promuovere l’espansione internazionale delle nostre aziende”, sottolinea l’amministratore delegato di Postecom. “Nel mondo il commercio elettronico vale qualcosa come mille miliardi di dollari, in Europa circa 300 miliardi di euro, in Italia vale 10 miliardi di euro. Più o meno il 25% dell’e-commerce nostrano è verso l’estero, soprattutto verso l’Europa, perché non ci sono i dazi. Mentre se si va in America o verso l’Asia, la Russia, la Cina ci sono dazi e dogane e tutto si complica moltissimo. Oggi l’America è il primo mercato, ma per il 2013-2014 è previsto il sorpasso da parte dell’Asia, capitanata dalla Cina. Quindi quello su cui stiamo alacremente lavorando è la costruzione di corridoi preferenziali per aiutare i nostri imprenditori a fare e-commerce verso la Russia, la Cina e i Paesi del Mediterraneo”.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 439 – Maggio 2013