Arricchire e integrare il contenuto dei giornali tradizionali con nuovi prodotti digitali disponibili su diversi device e in tutti i momenti della giornata: questo è il nuovo paradigma, afferma Alessandro Vento, che con la sua Dshare sta aiutando gli editori nella fase di transizione dalla carta al digitale.
“Le rivoluzioni senza piombo sono le migliori”. Il motto campeggia su una fila di poster appesi alle pareti della sala riunioni di una giovane impresa milanese: Dshare. La sede è in un vecchio palazzo che si affaccia sulla Darsena di Porta Ticinese, l’antico porto fluviale di Milano dove nel Seicento attraccavano i barconi che trasportavano i materiali da costruzione per la Fabbrica del Duomo e poi merci di ogni genere. Fino ai primi decenni del Novecento dalla Darsena passavano anche le bobine di carta per le rotative del Corriere della Sera, provenienti dalla cartiera Burgo di Corsico. L’attività di Dshare è legata a filo doppio proprio con l’industria della stampa e dell’editoria. Le rivoluzioni di cui parlano i suoi poster sono infatti quelle che hanno portato, nel corso degli ultimi decenni, prima al passaggio dai caratteri di piombo ai sistemi tipografici digitali, poi alla nascita del web e dell’editoria on line e infine alla diffusione dei contenuti su smartphone e tablet. È su quest’ultima tappa della rivoluzione digitale che si concentra in particolare l’attività di Dshare.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 439 – Maggio 2013