PRIMA DONNA A GUIDA GRANDE QUOTIDIANO USA A LA BAGNAIA
(dell’inviato Michele Cassano) (ANSA) – LA BAGNAIA (SIENA), 25 MAG – “Sono convinta che i giornali, in particolar modo il mio, continueranno ad essere stampati ancora per molto tempo. La soluzione alla crisi è nella qualità del racconto, che deve essere distribuito in maniera intelligente su tutte le piattaforme”. Secondo Jill Abramson, prima donna alla guida del New York Times, l’editoria troverà una strada per uscire dalla crisi se saprà valorizzare al meglio il lavoro dei giornalisti. La giornalista è l’ospite internazionale di maggior prestigio al convegno ‘Crescere tra le righe’ a Borgo La Bagnaia, insieme a Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal. Davanti agli studenti ha raccontato la sua storia, gli studi ad Harward, gli esordi in un piccolo quotidiano nel Sud degli States, ma anche la sua passione per David Bowie. Al primo posto tra le passioni, c’é però il giornalismo. “Il New York Times – spiega all’ANSA – ha subito la crisi della pubblicità , ma ha molte risorse. La qualità del giornalismo si mantiene senza tagliare i giornalisti, ma offrendo nuove opportunità al mercato, quindi ai lettori, come proporre abbonamenti digitali”. Lo storico quotidiano americano, che vanta tre milioni di lettori al giorno, sta portando avanti da più di due anni una politica di pagamenti differenziati sul web. “Non usiamo esattamente un paywall – spiega Abramson -, ma un sistema secondo cui pagano solo i lettori più assidui. Lo fanno dopo aver aver avuto un certo numero di articoli gratis. Se tornano a leggerci pagano un abbonamento mensile. Il sistema sta funzionando molto bene e, grazie ad offerte differenziate e mirate, ha consentito di raggiungere anche molti giovani”. Secondo Abramson siamo di fronte a “un periodo di grande trasformazione”. “Preferisco però non fare previsioni sul futuro dei media – afferma -. Sono solo sicura che il New York Times avrà un grande futuro”. Il direttore non alza barricate contro il citizen jourmalism. “Penso rappresenti un contributo importante per il giornalismo tradizionale – spiega – e non vedo un contrasto tra i due fenomeni. Penso piuttosto che i media tradizionali siano rafforzati dal citizen journalism. Sia per i contributi che possono dare i lettori, sia per l’interazione tra lettori e giornalisti”. Abramson sostiene che “la situazione della stampa in Italia é molto diversa da quella degli Usa”. “E’ fondamentale – dice – che la stampa sia libera e priva di pressioni. Noi, al New York Times, possiamo lavorare liberi da condizionamenti”. Il suo arrivo alla guida del prestigioso quotidiano è stato visto come un segno importante del riscatto delle donne. “Nel corso della mia carriera ci sono stati grandi miglioramenti negli Usa – racconta -, anche se tra gli editori principali ci sono più uomini che donne. Le donne stanno però venendo fuori. Dico sempre che essere la prima non è così importante. L’importante sarà che dopo di me arrivi una seconda, poi una terza e una quarta”. (ANSA).