Per il vero giornalismo c’è un futuro radioso, parola di Mark Thompson

Condividi

“Vedo un futuro radioso per il vero giornalismo”, sono parole di Mark Thompson, presidente e ceo del New York Times dalla fine del 2012. “La gente è più desiderosa che mai di giornalismo serio e la soluzione su come far farsi pagare verrà dai migliori”. Il discorso tenuto il 6 settembre al Reuters Institute for dhe Study of Journalism dell’Università di Oxford è carico di ottimismo. Ne scrive Meera Selva sul sito dell’European Journalim Observatory.

Dopo esser stato direttore generale della Bbc per 8 anni, Thompson è scettico sul digital advertising. Crede invece nell’innovazione digitale nata dalla creatività, che può venire da qualcuno che ha storie da raccontare, non dai tabloid. Dal primo esperimento di Snowfall in avanti, il New York Times ha dato vita a molte narrazioni interattive.

Il giornalismo, secondo Thompson, dovrebbe imparare dall’industria hollywoodiana che prima di altre ha dovuto affrontare gli stessi problemi, che vanno dai formati multipli alla gestione della proprietà intellettuale: i film sono costosi e sono molto piratati, ma fanno sempre profitti: con il merchandise, i diritti sulla pay tv, gli spin off e i giochi. Certo, per il giornalismo il fattore tempo è fondamentale, “ma le differenti forme espressive che il Times sta sviluppando puntano ad avere la stessa profittabilità”, chiosa il ceo newyorkese.

La nuova strategia del suo quotidiano è di “dare la possibilità a tutti di provare il giornalismo del New York Times. Per chi è disposto a pagare meno dei 200 dollari necessari all’abbonamento digitale ci saranno offerte, con altri tipi di servizi. Ma ci sono anche lettori a cui non dispiacerebbe pagare di più, per loro ci saranno servizi e feature in più”.

In ottobre verrà lanciato l’International New York Times, che prenderà il posto dell’International Herald Tribune e il quotidiano si troverà di fronte un pubblico globale di utenti paganti.