(ANSA) Il videomessaggio di Silvio Berlusconi, atteso nella giornata di oggi, sarà trasmesso alle 18. Il video arriva a poche ore dal voto della Giunta per le Elezioni del Senato che voterà la relazione di Andrea Augello. Sarà trasmesso in versione integrale sui tg Mediaset. Studio Aperto dovrebbe farlo vedere in apertura del tg dalle 18.30, il Tg4 dovrebbe allungarsi fino alle 19.55, inserendo gli highlights del discorso nella prima parte e tutto il contenuto nella seconda parte. In Rai si attende invece di conoscere il contenuto del videomessaggio, intorno alle 17.30-17.45, per decidere come comportarsi. L’orientamento, anche di Rainews24, è di non trasmettere integralmente l’intervento, come sostenuto in un’intervista dal dg Luigi Gubitosi. Anche il direttore del TgLa7 Enrico Mentana è in attesa di vedere il video, prima di decidere come trasmetterlo. Il videomessaggio di Silvio Berlusconi sarà trasmesso in versione integrale dalle 18 su SkyTG24 HD. (ANSA).

(ANSA) “La Rai è tenuta a rispettare nelle sue trasmissioni il pluralismo dell’informazione e una necessaria lucidità nel trattare le notizie. Lo dovrà fare anche nel caso in cui intenda diffondere il videomessaggio di Silvio Berlusconi”. Lo scrive il presidente della Vigilanza Rai Roberto Fico sul suo profilo Fb dove ricorda anche il recente intervento del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi “e cioè che la Rai trasmette in versione integrale solo i messaggi del Presidente della Repubblica. Sono d’accordo con lui”. Il messaggio di Silvio Berlusconi, “al di là di qualsiasi analisi nel merito, resta comunque una notizia, il cui contenuto deve essere riportato ai cittadini in modo professionale, oggettivo ed equidistante” osserva Fico che per quanto riguarda il riferimento a Gubitosi aggiunge: “Sono d’accordo con lui sull’autonomia professionale da garantire ai direttori delle testate Rai nel momento in cui devono proporre una notizia al pubblico”. “Da cittadino e da presidente della Commissione di Vigilanza Rai – continua Fico – mi aspetto che venga sempre garantita la pluralità dei punti di vista e una valutazione delle notizie deontologicamente corretta. E pretendo di avere dal servizio pubblico programmi informativi, telegiornali e radiogiornali in cui i giornalisti e i direttori siano totalmente liberi ed esercitino la loro professione senza timori reverenziali e contiguità di alcun genere. In ogni caso – conclude – a prescindere dal dibattito che mediaticamente ruota intorno a uno o pochi personaggi, sarebbe auspicabile che la Rai tenesse presente che l’agenda politica del Paese è fatta soprattutto dai problemi e dalle esigenze comuni a tutti cittadini che finanziano con il canone il servizio pubblico. Sono loro a dover ritornare i protagonisti”. (ANSA, 18 settembre 2013).