(ANSA) “La crisi dei talk show c’e’ perché la quantità crea disaffezione”. Cosi’ il vicedirettore generale Rai, Antonio Marano, ha risposto, nel corso della presentazione del Prix Italia a Torino, ad una domanda sulla crisi di ascolti dei talk show. “Comincio a dispiacermi della vita che fanno questi politici, vanno in tv dalla mattina alla sera – ha proseguito Marano -. Nelle altre grandi televisioni europee c’è un terzo della nostra offerta informativa. Abbiamo una massa di informazione che è impressionante. Dopo un po’ faccio fatica a capire cosa mai si possano inventare i talk”. Quanto ai bassi ascolti della novità della stagione di Rai2, “Virus” di Nicola Porro, Marano ha aggiunto che “per Porro c’è un altro problema: se lasci il linguaggio aggressivo e poi ti riposizioni su un modello più normale, è ovvio che perdi sui numeri. Bisogna poi considerare che l’informazione politica interessa in totale 4,5 milioni di persone. Non dico che sono sempre gli stessi masochisti, ma la platea è quella”. “In Rai – ha detto ancora – mancano i grandi reportage che aiutino lo spettatore a capire cosa avviene nel mondo. Oggi si viaggia molto sul modello del cotto e mangiato. Poi il talk è facilmente attuabile ed a costo basso, ma ora c’è una crisi di quantità”. (ANSA, 21 settembre 2013).
