(ANSA) Ulteriore taglio, del 12,4%, dei contributi statali al settore cinematografico, dopo una riduzione del 22,6% nel 2012: con una decisione destinata ad accentuare la crisi del settore, per il 2014 il Fondo di garanzia cinematografica prevede 48,2 milioni di euro, una cifra ritenuta irrisoria e criticata dall’opposizione. Il socialista Andrés Torres Mora, nel lamentare la diminuzione costante dei fondi per la cultura – meno 380 milioni dal 2011, pari al 35% – ha evidenziato che gli aiuti al cinema sono scesi del 58% negli ultimi due anni. Tuttavia, il ministro del Bilancio, Cristobal Montoro, ha replicato alle critiche sottolineando che “la crisi del settore non dipende dalle sovvenzioni statali, ma dalla loro qualità, dal marketing e da altre cose”. Il settore è già stato danneggiato dall’aumento dell’Iva, passata lo scorso anno dall’8% al 21%, e registra un costante calo di spettatori, diminuito in dieci anni da 140,7 milioni a 94,2 milioni nel 2012. La crisi ha avuto ripercussioni anche sul numero delle sale, sceso da 1.223 a 841. Altrettanto male va il settore degli audiovisivi: le vendite sono scese del 15,1% nel 2012, con una perdita del 12% dei posti di lavoro. Questo settore – secondo la Fapae, federazione di riferimento – deve inoltre fare i conti con la pirateria, un fenomeno che non verrebbe contrastato sufficientemente.(ANSA,9 ottobre 2013).