Negli Stati Uniti la pubblicità contamina i risultati di ricerca di Google. “Non faremo mai niente del genere”, era la promessa del 2005

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Il prezzo della pubblicità online sta crollando e Google ha iniziato a proporre più visibilità agli investitori dell’advertising digitale. Negli Stati Uniti, le nuove inserzioni sono integrate nei risultati di ricerca del motore di Mountain View.

Il ‘Guardian‘ del 24 ottobre fa notare che questa strategia è un tradimento della promessa fatta agli utenti nel 2005 e cioè: “non metteremo mai banner né sull’homepage di Google né tra i risultati di ricerca”.

Ora invece i banner compaiono in cima ai risultati di ricerca. Il programma per ora coinvolge 30 società, tra cui la SouthWest Airlines. D’ora in poi un risultato di ricerca può dare un risultato come questo:

Il nuovo sistema pubblicitario su Google Usa

La dichiarazione del 2005 è stata fatta da Marissa Mayer, ora ceo di Yahoo. Allora Mayer era a capo della divisione ricerche e user experience di Google. Otto anni fa il re dei motori di ricerca pensava che banner e risultati sponsorizzati avrebbero creato ricerche non obiettive. Secondo il ‘Guardian’ ora a Mountain View hanno tradito molti dei principi fondanti della società. Tornando al 2000, Visa aveva proposto a Google 3 milioni di dollari per mostrare una pubblicità delle carte di credito sulla homepage. I fondatori Larry Page e Sergey Brin avevano rifiutato, anche se il motore (nato tre anni prima), all’epoca aveva i conti in rosso.

Poi è arrivato AdWords, il servizio pubblicitario di proprietà del motore, e gli annunci sponsorizzati hanno fatto la loro comparsa, ma ben distinti dai risultati di ricerca. Da qui provengono i tre quarti degli incassi del motore.

Google non ha voluto fornire ulteriori dettagli sulla durata della sperimentazione della nuova strategia pubblicitaria né su quando questi nuovi annunci faranno la loro comparsa fuori dagli Stati Uniti. Per ora si sa solo che Big G non aumenterà il prezzo della pubblicità su AdWords.