Interrogato lo scorso maggio su come intendesse cambiare Gq, il maschile della Condé Nast di cui era appena diventato direttore, Carlo Antonelli aveva risposto: “Non so, devo studiare”. In questi mesi lo ha fatto e il numero di ottobre di Gq è il frutto dei risultati di quattro ricerche tematiche – analisi socio economica sugli ultimi due anni e sui consumi maschili; dove sta andando la mascolinità; di cosa parlano i periodici per l’uomo di tutto il mondo; l’erotismo – che hanno portato Antonelli ad alcune ferme convinzioni: “Ora che la fase metrosexual si è chiusa dopo 15 anni, nel maschio da un lato emerge una componente di fragilità che con la crisi ha intaccato anche la classe media. Dall’altro, però, è sopravvissuto un nocciolo duro che dimostra una maggiore solidità. In poche parole, uomini che non hanno più il terrore della responsabilità e che non si negano la sensazione di contentezza dell’essere maschio. In fondo non è anche questo che ci chiedono le donne?”.
L’articolo integrale è sul mensile ‘Prima Comunicazione’ n. 443 – Ottobre 2013