Per festeggiare il suo 175mo compleanno (il 17 ottobre), il brand alimentare Knorr ha ha presentato i risultati di una ricerca globale condotta sui consumatori sia in merito alle attitudini che alle modalità di acquisto.
Lo studio, comunica una nota stampa diffusa dall’azienda, dimostra quanto la sostenibilità alimentare non sia più solo un imperativo ambientale di business, ma soprattutto una priorità per i consumatori di tutto il mondo, compresi quelli dei mercati emergenti.
La ricerca ha coinvolto 5.500 consumatori provenienti da Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Filippine, Polonia, Russia, Sudafrica e Regno Unito.
I risultati hanno evidenziato in particolare che:
Una percentuale molto alta (88%), concorda sull’importanza di rispettare i terreni coltivati affinché siano fruibili anche dalle generazioni future .
L’85% degli intervistati ritiene sia fondamentale che le organizzazioni globali, comprese le grandi realtà aziendali, insegnino le pratiche agricole sostenibili agli agricoltori con cui collaborano. Dato ancora più sentito e sostenuto nei mercati emergenti, come ad esempio in Cina (98%), Brasile (97%) e Sudafrica (96%).
L’84% degli intervistati afferma che sia importante sapere da dove provengono gli ingredienti dei cibi che consumano.
3 persone su 4 dichiarano che sarebbero più interessati e disponibili all’acquisto se sapessero che il prodotto che consumano ha origine da ingredienti di provenienza sostenibile. Inoltre ritengono che il prodotto ne risulterebbe di migliore qualità.
La ricerca ha anche dimostrato che molti responsabili d’acquisto non sanno identificare le caratteristiche che rendono un prodotto alimentare sostenibile, solo il 36% dei rispondenti si dichiara in grado di farlo.
Durante la conferenza stampa tenutasi a Heilbronn, in Germania, Paul Polman, CEO di Unilever, ha sottolineato quanto sia necessario un cambiamento: “La sicurezza alimentare è uno dei grandi temi del XXI secolo. Nell’agricoltura si utilizza circa il 70% dell’acqua disponibile, un terzo del cibo che produciamo diventa rifiuti e questi rifiuti costano circa 70 miliardi di dollari, secondo le stime della FAO, l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite che si occupa di agricoltura e alimentazione. Dovremmo essere tutti indignati da un mondo così evidentemente sbilanciato.”
Paul Polman ha aggiunto che Unilever e i suoi brand alimentari più importanti, come Knorr, hanno il peso e l’influenza giusta per agire. L’impegno di Knorr è di:
Approvvigionarsi al 100% di materie prime agricole sostenibili, comprese verdure, erbe, spezie e carne entro il 2020.
Aiutare gli agricoltori ad adattare e migliorare le proprie pratiche agricole in modo che le 13 principali verdure ed erbe impiegate da Knorr per i propri prodotti provengano da agricoltura sostenibile, entro il 2015.
Continuare ad investire un milione di euro all’anno nel Knorr Sustainability Partnership Fund, un programma che supporta agricoltori e coltivatori con progetti di agricoltura sostenibile.
Mettere a disposizione di fornitori e agricoltori 10 milioni di euro per iniziative di agricoltura sostenibile, entro il 2020.
Continuare a promuovere le aziende agricole che si sono distinte per le proprie pratiche sostenibili come ‘Knorr Landmark Farms’. Queste realtà, in linea con l’Unilever’s Sustainable Agriculture Code (Sac), devono dimostrare di rispettare le migliori pratiche in molte aree di intervento, comprese la gestione dell’acqua, la protezione e il sostentamento delle piantagioni, la protezione del suolo e la biodiversità.
In concomitanza con l’annuncio dei risultati della ricerca, Knorr ha annunciato una nuova iniziativa per facilitare la scelta dei consumatori più attenti. Il brand ha dichiarato che il logo Knorr Sustainability Partnership sarà posizionato sulle confezioni dei prodotti per aiutare i consumatori ad identificare più facilmente i prodotti che contengono ingredienti provenienti da approvvigionamento sostenibile.
Antoine de Saint-Affrique ha detto: “È assolutamente prioritario che il consumatore leggendo l’etichetta riesca ad identificare chiaramente quali sono i prodotti sostenibili”.
Il nuovo logo sarà un’icona visuale facilmente riconoscibile per i consumatori, Knorr si impegnerà ad essere sempre più incisiva nel raggiungere i suoi obiettivi di sostenibilità, sempre più prodotti utilizzeranno questo logo: questo già accade per una range composta da 11 nuove zuppe e pasti pronti venduti in Europa, che contengono il 100% di pomodori coltivati in maniera sostenibile.
La storia di Knorr inizia nel 1838, quando Carl Heinrich Knorr si trasferì nella cittadina tedesca di Heilbronn, dove aprì un’azienda e nel quale sperimentò tecniche di disidratazione del cibo in maniera da preservarne e garantirne la qualità, il sapore e la freschezza. Nel corso del tempo Knorr ha costruito la propria fortuna sull’eredità di innovazione di Carl Heinrich Knorr, dall’avvento del dado da brodo nel 1910 a quello di Cuore di Brodo nel XXI secolo.
– Knorr è una delle principali brand alimentari al mondo, venduto in 87 Paesi diversi. Circa il 50% del volume di affari è rappresentato dai mercati emergenti, con Africa e America Latina come principali motori di crescita per la marca.
– Con base a Heilbronn, in Germania, Knorr è la principale brand food di Unilever, con un valore di vendita annuale di circa 4 miliardi di euro.
– Nel 2012, il 59% delle 13 principali verdure ed erbe impiegate da Knorr sono state acquistate da agricoltura sostenibile, rappresentando l’80% del loro volume. Knorr è impegnata a raggiungere l’obiettivo del 100% di approvvigionamento sostenibile agricolo entro il 2020.