(TMNews) Dopo otto anni di battaglie legali Google potrà continuare a digitalizzare i libri di tutto il mondo e renderne disponibile online alcune parti. Lo ha stabilito un tribunale di New York sostenendo che il progetto del gruppo californiano, nato nel 2002 da un’idea del fondatore Larry Page, è protetto da una misura che permette di rendere accessibili estratti di opere anche se protetti da copyright.
La decisione del giudice fa chiarezza su una questione durata anni e diventata il simbolo del motore di ricerca e del suo approccio per rendere più informazioni disponibili su internet.
L’idea di Page, diventata realtà dal 2004 e che finora ha portato alla digitalizzazione di oltre 20 milioni di libri, era finita sotto la lente dei grandi gruppi editoriali: sostenevano che Google violasse i diritti sulla riproduzione di materiale coperto da copyright.
La causa contro il colosso di Mountain View era stata portata avanti da The Authors Guild, associazione non profit americana che riunisce oltre 8.000 autori ed editori. I legali del gruppo sostenevano che gli utenti che leggevano estratti di alcuni testi su internet sarebbero stati meno disposti a comprare il libro consultato. (segue) La battaglia era stata temporaneamente sospesa nel 2008, dopo che Google aveva trovato un accordo con gli editori americani. Mossa che nel 2011 era stata bloccata dal giudice di New York: violava i diritti delle case editrici e degli autori all’esterno degli Stati Uniti.
Questa settimana l’ultima decisione che ha portato il tribunale della metropoli statunitense a dare ragione al gruppo fondato da Larry Page, sostenendo che la digitalizzazione dei libri porta “benefici a tutta la società”. Ma la partita non finisce qui visto che adesso il colosso dovrà affrontare le lamentele di diverse associazioni di fotografi, sempre per violazione di copyright.
(TMNews, 15 novembre 2013)