(ANSA) In base alle risultanze dell’intelligence e dei contatti internazionali avuti “non risultano compromissioni della sicurezza delle comunicazioni dei vertici del Governo, ne’ delle nostre ambasciate”. Lo ha detto il premier Enrico Letta riferendo alla Camera sul Datagate. “Per quanto riguarda, più in generale, l’attività degli organismi informativi sulla sicurezza cibernetica – ha proseguito il premier – il Comitato interministeriale per la sicurezza pubblica ha confermato la necessità di proseguire l’attività di verifica e di tutela già avviata dalle nostre due agenzie operative, per escludere, con sempre maggiore certezza, che si siano verificati episodi di violazione della riservatezza delle comunicazioni istituzionali e dei cittadini o danni all’integrità del sistema Paese”.
“Non risulta che la privacy dei cittadini italiani sia stata violata da attività condotte da organismi informativi nazionali o da questi svolte in collaborazione con servizi di intelligence stranieri”.
Il segretario di Stato Usa John Kerry “mi ha confermato la volontà del presidente degli Stati Uniti di rifuggire dal mettere in opera azioni di sorveglianza di carattere generalizzato sulle comunicazioni nei confronti di istituzioni e cittadini di Paesi alleati”.
(ANSA, 20 novembre 2013)
