Le sfide di Alex

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L’ultima è quella di presiedere la Fondazione Vodafone e di usare le tecnologie digitali per dare risposta al mondo della disabilità. Chi meglio di Alex Zanardi, ex pilota di Formula1, un incidente in cui ha perso le gambe e una seconda vita che annovera due medaglie alle Paralimpiadi di Londra, un programma su Raitre e un forte impegno a favore dei bambini disabili? Di sé dice: ‘Ho la filosofia del kaizen, del miglioramento continuo’. E accanto, una moglie formidabile.

Alex Zanardi
Alex Zanardi

Undici anni di lavoro sottotraccia, senza grandi eventi pubblici o campagne pubblicitarie. Dal 2002 Fondazione Vodafone ha interpretato il proprio ruolo nel segno dell’understatement, a dispetto di grandi numeri: 69 milioni di euro stanziati per finanziare 373 progetti, per gran parte destinati a minori e giovani svantaggiati, disabili, con difficoltà di apprendimento e di inserimento. Insomma, un gran lavoro senza grancassa, fare per fare, non per farsi celebrare. La scorsa estate, però, i vertici di Vodafone Italia si rendono conto che rinunciare alla visibilità, per una fondazione di questa grandezza e di questa importanza sociale, significa in qualche modo restringere le ambizioni, ridurre gli interventi a una dimensione puntuale, all’aiuto di singole esperienze locali: comunità di assistenza, piccole onlus sul territorio, iniziative dei preti di strada, interventi a domicilio. Un supporto importante, in qualche caso fondamentale per la sopravvivenza stessa delle strutture, ma che non può esaurire la mission di una fondazione figliata da una grande tlc, che già da anni utilizza la ricerca e le tecnologie digitali per intervenire sulle disabilità fisiche e cognitive, sul gap tecnologico fra generazioni, sul reinserimento sociale degli ex detenuti.

L‘articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 445 – Dicembre 2013