Disney e l'Italia, una storia d'amore. Esce il documentario di Marco Spagnoli

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(ANSA) ”Se puoi sognarlo puoi farlo”. E’ una delle frasi più famose del papà di Topolino, raccontato da un’angolazione originale, il suo rapporto con il nostro Paese, in Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore, il documentario di Marco Spagnoli, che dal 10 al 12 febbraio sarà visibile in esclusiva nei The Space Cinema come contenuto The Space Extra, e più avanti in tv. Il film non fiction, oltre a mostrare tante immagini d’archivio inedite e sorprendenti, come i viaggi di Walt in Italia, almeno otto tra il 1935 e metà anni ’60, esplora l’influenza dell’artista sull’immaginario, in conversazioni con maestri della nostra animazione, come Bruno Bozzetto e Enzo D’Alò e appassionati ‘famosi’ tra i quali Fausto Brizzi, Fabio de Luigi, Lillo & Greg, Enrico Brignano, Micaela Ramazzotti, Marco Giallini, Riccardo Scamarcio e Edoardo Bennato. Il film non fiction, con la voce di Serena Autieri e come narratore d’eccezione Vincenzo Paperica (Vincenzo Mollica in versione fumetto) è prodotto dalla Walt Disney Company Italia, in associazione con Kobalt Entertainment e anticipa il lancio di Saving Mr Banks di John Lee Hancock in uscita il 20 febbraio, ispirato a un altro capitolo importante della vita di Disney (interpretato da Tom Hanks): la storia di come riuscì a convincere la diffidente scrittrice P.L Travers (Emma Thompson), in un ‘corteggiamento’ durato anni a concedergli i diritti per realizzare il film sul personaggio più famoso dell’autrice australiana, Mary Poppins. ”Questo non è un documentario storico – spiega Marco Spagnoli – ma vuole essere la biografia di un’emozione, di un legame, della storia d’amore fra l’Italia e Walt Disney”. Infatti nel nostro Paese ”fatte le dovute proporzioni, il brand è più popolare che in America. Lì Disney è visto come un tycoon, un capitano d’industria, da noi come un artista”. E che il legame tra Walt e l’Italia sia sempre stato molto forte, lo dimostrano anche le immagini di repertorio trovate da Spagnoli negli archivi Luce – Cinecittà e delle Teche Rai (”ho visionato circa 100 ore di materiale”). Dalla visita Di Disney nel 1961 alla Fiat, con gli operai che lo accolgono come fosse una rockstar, alla divertente intervista fattagli allo zoo, tra una gabbia e l’altra, da Carlo Mazzarella, con Disney che fa anche ascoltare la voce con cui lui stesso inizialmente doppiava Topolino; o la conversazione dei primi anni ’60 in un programma Rai sul valore dell’autore americano, tra Umberto Eco e Gianni Rodari (”Disney ha colto la chiave per parlare con i piccoli e i grandi” spiegava lo scrittore). Ci sono anche le testimonianze d’archivio o realizzate ad hoc di grandi fumettisti per Topolino & company, quelli americani come Carl Barks, e gli italiani, tra i più apprezzati al mondo, come Romano Scarpa, Giorgio Cavazzano e Silvia Ziche. Tra i tanti aneddoti e riflessioni figurano anche quelli di Attilio Bertolucci, su come fosse ‘costretto’ dai figli Bernardo e Giuseppe a inventare per loro storie con i personaggi Disney, o di Fellini, che con Giulietta Masina dopo l’Oscar per La strada fu invitato insieme ad altri vincitori della statuetta da Disney per una mirabolante visita a Disneyland, iniziata con la banda guidata proprio da Walt che suonava il tema di Gelsomina e finita con un giocoso attacco al saloon, il padrone di casa pistolero e tutti gli ospiti sotto i tavoli. (ANSA, 24 gennaio 2014)