Migliora la situazione della libertà di stampa in Italia, che secondo la classifica 2014 di Reporters sans Frontières passa dall’avere ‘problemi notevoli’ ad una situazione ‘piuttosto buona’. Il nostro Paese recupera 9 punti rispetto al 2013, attestandosi al 49esimo posto sui 180 della classifica mondiale.
Peggiorano invece gli Stati Uniti, che perdono 13 posizioni piazzandosi al 46esimo posto, anche se a registrare la caduta più drastica è la Repubblica Centrafricana che arretra di 43 posizioni fino al 109esimo posto. La Siria, uno dei Paesi più pericolosi al mondo per i giornalisti, ottiene il 177esimo posto rimanendo nel gruppo di coda subito prima di Turkmenistan (178 posto), Corea del Nord (179) ed Eritrea (180).
In Europa Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia si confermano come trio di testa. La Francia cala di un punto (39esimo posto), mentre va malissimo la Grecia, che perde 14 posizioni scivolando al 99esimo posto. La situazione peggiora anche in Gran Bretagna, che con meno 3 punti scende al 33esimo posto.
Per Lucie Morillon, direttrice al polo ricerche di Rsf, quest’anno “la classifica di alcuni Paesi, incluso le democrazie, è profondamente colpita da un’interpretazione troppo ampia e abusiva del concetto di protezione della sicurezza nazionale”.
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