A Mediobanca piace la svolta gestionale di Mondadori. Ma gli analisti restano cauti

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(AGI)  Il fatturato netto consolidato e’ sceso nel 2013 del 9,9% rispetto al 2012 a quota 1.275,8 milioni di euro, il margine operativo lordo consolidato, al netto degli elementi non ricorrenti, e’ calato del 32,2% a 49,1 milioni di euro e il risultato netto e’ stato in perdita per -185,4 milioni: ma il difficile 2013 della Mondadori ha comunque segnato una marcata svolta gestionale, che ha indotto le principale case di investimento e i piu’ quotati analisti finanziari a confermare (Mediobanca) o rialzare (Equita Sim) il target-price: da 1,25 a 1,4 secondo Equita, stabile a 1,25 per Mediobanca (chiusura borsistica del primo aprile, 1,43).
Agli analisti di Mediobanca piace – e lo esplicitano nel loro report – l’approccio adottato dall’amministratore delegato Ernesto Mauri, per ristrutturare i conti. Ma non sono del tutto convinti di alcuni persistenti fattori di rischio: la posizione debitoria, a loro avviso, rimane preoccupante e mette in dubbio lo sviluppo digitale del gruppo; e per quanto si sia ridotta la dipendenza dai precari introiti pubblicitari, il management deve rapidamente trovare una soluzione alle perdite che continuano. Comunque, Piazzetta Cuccia si attende per il 2014 risultati migliori del 2012.
In modo analogo la pensano gli esperti di Equita Sim, che riducono le stime sull’Ebitda a 71 milioni (da 80 che erano) per il 2014 ma le confermano per il 2016 a 88 milioni. Equita spiega i risultati 2013 peggiori delle attese con i costi della radicale ristrutturazione, 62 milioni, e con le svalutazioni per 145. Come gia’ riscontrato per Rcs ed Espresso, insomma, il punto di vista della maggior parte degli analisti verso le grandi case editrici tradizionali e’, insieme, favorevolmente impressionato dallo sforzo in atto per la ristrutturazione e il rilancio, ma anche impensierito per l’imprecisione dei tempi preventivabili per la stabilizzazione dei conti e la focalizzazione di un modello di business sostenibile anche in piena era digitale.
Mondadori diversifica la sua attivita’ tra libri e periodici e i suoi mercati prevalenti tra Italia e Francia. In Italia il mercato dei libri ha registrato nel corso dell’anno un calo a valore del -6,2% (-13,8% nel biennio); quello dei periodici ha risentito sfavorevolmente del persistente calo degli investimenti pubblicitari, in riduzione del 23,9% (-38% nel biennio 2012-2013) e anche le diffusioni hanno registrato valori in riduzione dell’11,2% (-23,3% nel biennio); ancor piu’ sensibile il calo delle vendite collaterali: -23,4% (-35,2% nel biennio). Anche in Francia il quadro economico ha risentito del generale clima di crisi che ha caratterizzato l’area euro, e i periodici hanno registrato uncalo del 9,2% nella raccolta pubblicitaria e le diffusioni, a valore, del 6,7%.
La “svolta” impressa alla gestione del gruppo nel 2013 ha permesso comunque di contenere i costi generando anche le risorse necessarie per garantire l’eccellenza dei prodotti e lo sviluppo di tutte le attivita’. Il progetto “cambio di passo”, che prevede risparmi complessivi di 100 milioni di euro a fine 2015, ha interessato tutte le voci di spesa: di particolare rilevanza, tra le molte iniziative attuate, i risultati ottenuti dalla revisione dei costi industriali (carta e stampa), dei costi redazionali e dei costi di logistica (sedi, negozi e distribuzione). L’organico e’ stato ridotto del 7,2% di 267 unita’. L’area di maggiore sviluppo e’ stata quella del digitale, con una crescita di audience medie ottenuta dai siti del Gruppo molto significativa (+25%), con 6,3 milioni di visitatori unici a dicembre; allo stesso tempo, i ricavi sono cresciuti del 23,8%. In termini di future ulteriori riduzioni dei costi operativi, e’ stato lanciato nel corso del 2013 un progetto di digitalizzazione delle equipe redazionali, che permettera’ di lavorare con un unico flusso di produzione e di utilizzare i contenuti prodotti su tutti i supporti, print e digital. La funzione Digital Innovation rappresentera’ il motore di sviluppo trasversale per tutte le attivita’ del Gruppo con l’obiettivo di triplicare l’incidenza dei ricavi digital sul totale, portandola al 13% a fine 2016. (AGI)