Tre giorni di sciopero all’Ora della Calabria. Il direttore Regolo: “De Rose vuole prendersi il giornale”

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Il Comitato di redazione del quotidiano L’Ora della Calabria e il Sindacato dei giornalisti della Calabria proclamano tre giorni di sciopero della testata. Cdr e sindacato “non si ritengono soddisfatti dell’incontro avvenuto ieri con il liquidatore della società, che non ha chiarito nessun punto degli interrogativi posti la scorsa settimana a proposito della situazione economica del giornale e del rispetto del pagamento delle spettanze a redattori e collaboratori”, si legge in un comunicato sindacale pubblicato oggi sul sito del quotidiano.

“Il Cdr condivide inoltre con il direttore, Luciano Regolo, la preoccupazione che la testata possa finire proprio nelle mani della stessa persona che ha cercato di censurarla e sulla quale è in corso, per il blocco della rotativa nella notte del 18-19 febbraio, un’inchiesta della magistratura. Di fronte a questa inaccettabile eventualità e in attesa dei chiarimenti già richiesti, proclamiamo tre giorni di sciopero a partire da oggi”, conclude la nota del Cdr.

Il direttore Regolo, che il 27 marzo aveva annunciato in un editoriale la messa in liquidazione della società, è infatti tornato a lanciare l’allarme di fronte all’ipotesi che la testata possa essere acquisita dallo stampatore Umberto De Rose, lo stesso che a febbraio aveva fatto pressioni sull’editore Alfredo Citrigno per bloccare l’uscita della notizia relativa all’indagine nei confronti di Andrea Gentile (clicca qui per rileggere le puntate del cosiddetto ‘caso Gentile’). “Potrei io lavorare per un giornale che appartiene a colui che faceva pressioni perché io togliessi la ‘cazzi e notizia’ dell’inchiesta giudiziaria aperta sul figlio del senatore Gentile?”, scrive oggi Regolo sul sito del quotidiano in un lungo editoriale dal titolo ‘Un grido d’aiuto per la libertà’. “Neanche se De Rose non comparisse lo farei. Mi sembrerebbe di tradire me stesso, voi lettori, ma anche la mia redazione”, continua il direttore.

“Con ogni mezzo cercheremo di difendere l’autonomia della testata e la nostra personale dignità”, conclude Regolo nell’editoriale. “L’Ora in mano a De Rose sarebbe morta, morta in ciò che è stata in questi mesi, subirebbe un’altra violenza. Noi continuiamo a sperare che qualcuno intervenga a livello istituzionale e/o imprenditoriale”.

Luciano Regolo (foto Olycom)
Luciano Regolo, direttore dell’Ora della Calabria (foto Olycom)