(MF-DJ) Il direttore finanziario di Samsung Electronics aveva avvertito qualche settimana fa che il business “non sembrava andare troppo bene”. In realtà “non bene” suona come un eufemismo. Il conglomerato coreano ha anticipato che nel secondo trimestre l’utile operativo potrebbe aver subito una flessione compresa tra il 22,3% e il 26,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. È il terzo calo consecutivo nel trimestre e il primo a doppia cifra percentuale in tre anni, molto peggio di quanto predetto dagli analisti. Samsung dà la colpa alla stagnazione nel mercato degli smartphone e all’apprezzamento del won, ma è da considerare che la società ha speso parecchio nell’ultimo periodo per smaltire le rimanenze di magazzino, con una conseguente impennata nelle attività di marketing. Sebbene i coreani non l’abbiano ammesso, è possibile che il problema coinvolga non solo cellulari di media e bassa fascia ma anche la punta di diamante dell’offerta Samsung, l’S5, distribuito in grandi quantità ad aprile e soggetto ad un drastico calo delle vendite a giungo. La preoccupazione principale di Samsung è che il problema non sia una mera turbolenza momentanea, ma un segnale di una crisi più profonda per il settore. I costruttori cinesi stanno conquistando il segmento low cost, mentre sul fronte degli smartphone più sofisticati Apple potrebbe già quest’anno produrre cellulari con lo schermo più largo,finora caratteristica distintiva della società coreana.
Il titolo mantiene un andamento volatile, con gli investitori attratti dalla possibilità di essere remunerati attraverso buy-back e maggiori dividendi, specie considerando che Samsung a marzo disponeva di un tesoretto da 60 miliardi di dollari. L’opzione più plausibile è che la società proceda con il riacquisto di azioni proprie, soprattutto nel tentativo da parte della famiglia Lee di controllare una quota maggiore in attesa del riassetto organizzativo. Il titolo ha infatti incrementato i rialzi dopo che il patriarca Lee Kun-hee è stato ricoverato per un attacco cardiaco a maggio, aumentando le probabilità che la holding proceda presto con una ristrutturazione. Il ricambio ai vertici potrebbe liberare valore per gli azionisti e modernizzare la struttura organizzativa di Samsung, ma potrebbe richiedere anni per dispiegare i benefici. Nel frattempo, è meglio che Samsung si concentri sui cellulari. (MF-DJ 8 luglio 2014)