Il mercato librario è in calo ma per Mondadori Retail è l’asset dei libri che traina i ricavi

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(MF-DJ) “Quello che ci rende differenti dagli altri è che per noi è il cliente quello che ci paga lo stipendio tutti i mesi. L’unica cosa che dobbiamo fare è accontentarlo”.
È il pensiero che sta dietro la filosofia di Mario Resca e Mario Maiocchi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Mondadori Retail, scrive MF. Pensiero che ha portato la società ad avere 600 store in Italia tra librerie, multicenter, edicole e club del libro con l’obiettivo (ambizioso) di arrivare a quota 1.000 nel giro di tre o quattro anni.
“È innegabile che la crisi del libro ci sia. Nei primi sei mesi del 2014”, conferma Resca, “il mercato librario ha registrato un calo del 6%. Ma per noi il trend è stato differente: abbiamo registrato un +3,4% solo nelle vendite dei libri”.
“È l’asset dei libri che traina i nostri ricavi”, commenta Maiocchi. E questo vale soprattutto per le librerie in franchising che con i loro 550 punti vendita rappresentano il canale di vendita più importante per Mondadori Retail e dove le entrate dipendono per il 91% dai libri.
“Tutto ciò che non è libro, fa parte di categorie complementari su cui dobbiamo investire, dal gadget, alla cancelleria, dalla tecnologia al food&beverage”. Ecco perché la società ha puntato molto sulla comunicazione: da novembre 2013 sono stati investiti oltre 5 milioni per rinnovare il marchio Mondadori con campagne pubblicitarie mirate su tutti i media.
“Per il 2014 è prevista l’apertura di altri 42 store, di cui 38 saranno librerie in franchising. E nel 2015 nascerà quella che consideriamo la libreria del futuro”. (MF-DJ 11 luglio 2014)