Ma costa fatica, come si capisce leggendo la storia di successo di Fabrizio Cocco, fondatore di Softfobia, specializzata nelle applicazioni per il mobile e nelle soluzioni innovative per le aziende che si affacciano sulla Rete. E che ora punta sulla gamification, cioè sull’utilizzo dei giochi on line per sviluppare nuove strategie di business.

“Quindici anni fa facevo il poliziotto. Un giorno mi trovavo all’aeroporto di Olbia e aspettavo un personaggio importante che dovevo scortare. Nell’attesa scorrevo le quotazioni di Borsa sul Sole. Ho sentito un signore che rideva dietro di me. Gli ho chiesto il motivo e lui mi ha risposto: «È la prima volta che vedo un poliziotto leggere le pagine finanziarie». Ci siamo messi a chiacchierare e ho capito che era uno che se ne intendeva. Con un po’ di faccia tosta gli ho detto: «Ho due risparmi, come mi consiglia di investirli?» Mi ha dato un suggerimento che si è dimostrato molto buono: i soldi che ho guadagnato in Borsa sono serviti a costituire la mia impresa. Solo dopo esserci salutati ho capito che era l’ingegner Carlo De Benedetti. Lui non lo sa ma il suo consiglio ha generato il seme da cui è nata Softfobia”. Fabrizio Cocco è un imprenditore del mondo digitale con una bella storia alle spalle. Una storia che fa capire quanto l’intelligenza e la tenacia possano portare a risultati importanti anche partendo dal niente, e anche in un’epoca non facile per l’economia.
L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 452 – Agosto 2014