La ricetta di Vice – Qualità e target

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Grida strazianti riempiono le sale di convegni e le pagine di giornali. Di volta in volta i giganti tech o gli investitori pubblicitari, gli Stati sordi o le corporazioni cieche, cospirano per ferire o finanche uccidere i nobili editori, ultimi baluardi della qualità e del lettore. La realtà è diversa. Negli ultimi 12 mesi, imprenditori tech e venture capitalist, singoli privati attraverso piattaforme di crowdfunding e magnati internazionali hanno versato nelle casse di giganti malati o startup promettenti, tutte impegnate nell’editoria e nella produzione di contenuti, oltre 600 milioni di dollari. Se guardiamo poi ai dati di consumo di informazione e intrattenimento, la crescita supera il 25% annuo. Certo, i modelli di consumo cambiano ma la verità è che la vecchia struttura industriale e i suoi dinosauri hanno finito la corsa. Prima si accetterà questo fatto, e si agirà di conseguenza in termini di leggi e organizzazione aziendale, prima la ‘crisi dell’editoria’ finirà.

L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 452 – Agosto 2014