(MF-DJ) Telefonica prevede di completare l’operazione di acquisizione della brasiliana Gvt dalla francese Vivendi entro la metà del 2015. E’ quanto fa sapere l’operatore telefonico iberico in una presentazione agli analisti inviata alla Comision Nacional del Mercado de Valores, l’organo di vigilanza dei mercati finanziari spagnoli. Telefonica ha battuto ieri la concorrenza di Telecom Italia riuscendo con un’operazione dal valore complessivo di 7,45 miliardi a convincere Vivendi ad avviare trattative esclusive per la vendita di Gvt.
Nella presentazione il gruppo guidato da Cesar Alierta ha indicato le possibili sinergie generate dalla combinazione della società brasiliana con la sua controllata locale in almeno 4,7 miliardi di euro frutto di minori costi operativi e finanziari e risparmi fiscali. L’acquisto di Gvt, sempre che le trattative con Vivendi si concludano con un esito positivo per gli spagnoli, dovrebbe consolidate la posizione di Telefónica in Brasile. Il gruppo con sede a Madrid e’ già il principale fornitore di servizi di telefonia mobile nel maggior mercato sudamericano, ma ha dimensioni inferiori nella banda larga e nella telefonia fissa. Gvt, secondo l’autorità brasiliana per le telecomunicazioni Anatel, ha una quota di mercato delll’11,4% nella banda larga, a fronte del 19,4% di Telefonica.
Il gruppo iberico ha intenzione, almeno inizialmente, di mantenere Gvt come una business unit separata che pero’ collaborerà con Telefonica Brasile per lo sviluppo congiunto delle attività di pay-tv e l’integrazione dei rispettivi portafogli di prodotti.

In caso positivo, Telefónica intende raccogliere 4,66 miliardi tramite un aumento di capitale della controllata brasiliana quotata sulla Borsa di San Paolo, di cui controlla il 74%. Il gruppo iberico potrebbe inoltre raccogliere ulteriori risorse tramite la vendita sul mercato di 3,4 miliardi di euro di azioni proprie.
L’offerta di Telefonica per Gvt, migliorativa rispetto a quella preliminare del 4 agosto e valida fino a domani, ha assegnato alla società controllata da Vivendi un enterprise value di 7,45 miliardi di euro e include una componente in contanti di 4,663 miliardi di euro e una in azioni Telefonica Brasil (12% del capitale), con circa un terzo che, a discrezione dei francesi, potrá essere scambiato con una partecipazione del 5,7% del capitale sociale (8,3% dei diritti di voto) in Telecom Italia.
Il gruppo italiano aveva invece presentato una proposta, valida fino al 20 settembre prossimo, sulla base di un enterprise value di Gvt di 7 miliardi di euro. L’offerta italiana omprendeva una componente in contanti di 1,7 miliardi di euro e una rappresentata da azioni Telecom Italia (16% del capitale e 21,7% dei diritti di voto) e Tim Brasil (15% del capitale).
“Alla luce delle strategie del gruppo e nel miglior interesse degli azionisti, il consiglio di sorveglianza ha deciso di avviare una trattativa in esclusiva con Telefonica”, ha pero’ spiegato ieri Vivendi sottolineando comunque “la rilevanza e la qualitá dell’offerta di Telecom Italia”.
Il prezzo offerto da Telefonica è stato considerato dal consiglio di sorveglianza “particolarmente attraente” anche perche’ genera una plusvalenza di oltre 3 miliardi di euro. “Anche le altre condizioni dell’offerta, limitando al minimo il rischio di esecuzione dell’operazione e gli impegni di Vivendi alla vendita in futuro” delle partecipazioni, “soddisfano gli obiettivi di Vivendi”.
“L’accordo tra Telefonica e Vivendi permetterá di sviluppare progetti comuni nel settore dei contenuti e dei media. Inoltre, Vivendi potrebbe, a sua discrezione, diventare un azionista di Telecom Italia scambiando titoli brasiliani con azioni italiane. L’offerta di Telefonica soddisfa dunque al meglio gli obiettivi strategici e finanziari del Gruppo”, ha proseguito il gruppo transalpino nella nota, dove si ricordano le strategie di trasformazione in una media company focalizzata sulla crescita organica delle controllate Canal Plus e Universal Music e la loro stretta collaborazione, anche mantenendo “partecipazioni di minoranza in societá alleate per distribuire contenuti”.