“Il nostro gruppo si è sempre distinto per spinta all’innovazione e per la capacità di anticipare le domande che venivano dal mercato”, dice Fabrizio Salini, da sette mesi a capo di Fox Italia, che ha messo a punto un piano per ridefinire in maniera ancora più coerente l’offerta dei canali e “rendere più muscolare il nostro marchio”. E racconta come.

Alla presentazione della nuova stagione televisiva di Sky Italia, organizzata a Milano il 10 settembre scorso per gli investitori pubblicitari, si è avuto l’assaggio dei palinsesti ricchi e abbondanti della pay tv, alla faccia della crisi e del sempre più depresso panorama generalista. A contendere la scena ai manager di Santa Giulia c’erano i cugini Fox (legati a Sky Italia dalla comune appartenenza a 21st Century Fox, la holding dell’intrattenimento di Rupert Murdoch) che, schierando come super testimonial Matt Dillon, protagonista dell’ultima produzione Fox International Channels dal titolo ‘Wayward Pines’, prossimamente in onda, hanno messo in fila un pacchetto di sostanziose novità: il rebranding del canale Fox e il lancio dei nuovi Animation e Comedy che da novembre andranno ad arricchire il già notevole bouquet (Fox, Crime, Life, Retro, i National Geographic, Sport 1 e Sport 2, Baby Tv). E non solo questo: Fox Italia ricomincerà anche a fare fiction.
Salini è un manager televisivo di 47 anni che nella vita professionale ha sempre fatto una cosa: ideare, lanciare e gestire brand televisivi. La sua specialità è saper costruire un’offerta molto coerente, capace di farsi abilmente riconoscere sul mercato e farla funzionare. A Fox – dove era già stato per otto anni, dal 2003 al 2011, come direttore dei canali e contenuti dell’intrattenimento – aveva lanciato i tre brand inediti Crime, Life e Retro. Poi nel 2011 era stato chiamato a Sky come head of entertainment, ma dopo neppure un anno aveva lasciato l’incarico per affiancare Francesco Nespega, l’editore di Switchover Media, nel lancio di due nuovi canali, Giallo e Focus, entrando anche nel Cda della società, passando poi a Discovery dopo l’acquisto della società.
L’articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 453 – Settembre 2014