(TmNews) L’Unione europea ha arruolato i colossi di internet nella lotta ai jihadisti. “Non si tratta di bloccare internet. Non era questo lo scopo dell’incontro”, ha detto il Commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmstroem, commentando la cena avuta ieri sera a Lussemburgo con i dirigenti di Google, Facebook, Twitter e Microsoft insieme a diversi ministri europei dell’Interno.

“E’ stata una cena informale per discutere di modalità di cooperazione – ha spiegato – i dirigenti dei gruppi internet hanno spiegato ai ministri quali sono le loro politiche sul controllo dei contenuti. Non è stata presa alcuna decisione”.
Le organizzazioni jihadiste utilizzano il web e i social media per diffondere fotografie e filmati delle loro operazioni e reclutare nuovi membri. In un anno, il numero di cittadini europei reclutati per combattere in Siria e in Iraq è passato da qualche centinaio a quasi 3.000, stando all’ultimo bilancio diffuso lo scorso mese dal coordinatore europeo per la lotta al terrorismo, Gilles de Kerchove.
Ma internet consente anche di localizzarli: sono tante le famiglie che hanno appreso dai messaggi postati su Facebook e Twitter che i propri figli si trovano in Siria o Iraq.
Le forze di polizia del continente europeo stanno ora cercando di rintracciare quanti sono partiti per unirsi alla jihad per scongiurare minacce di attentati; per questo, ha sottolineato un funzionario europeo, hanno bisogno dei messaggi pubblicati su web per individuarli.
I ministri puntano anche a rafforzare la sicurezza alle frontiere, per evitare nuove partenze e controllare il ritorno di potenziali terroristi. (TmNews, fonte Afp, 9 ottobre 2014)