(ANSA) I lavoratori e le lavoratrici dell’Unità “hanno accolto con grande interesse l’annuncio del Pd che è stata individuata una soluzione per il giornale fondato da Antonio Gramsci e che una proposta di acquisto sarà presentata entro il 31 ottobre, scadenza limite indicata dai liquidatori per evitare il fallimento che sarebbe disastroso per il quotidiano, per i giornalisti e per i poligrafici. Tuttavia questo non basta. Serve un serio e solido progetto di rilancio, un piano editoriale che tutelando il profilo politico di sinistra del giornale e il suo ancoraggio culturale sia in grado di costruire il futuro de l’Unità e di garantirne il ruolo centrale nel panorama editoriale”. A sottolinearlo è una nota diffusa dal comitato di redazione, in cui si fa riferimento anche alle recenti dichiarazioni dell’editore Guido Veneziani, nuovo socio di maggioranza ‘in pectore’, che aveva parlato tra l’altro dell’intenzione di fare dell’Unità “un giornale popolare”. “Su questo progetto – si legge nella nota – numerosi esponenti della cultura e della scienza sono pronti a scendere in campo per dare una prospettiva a un quotidiano che ha segnato la storia del Paese. Per questo il comitato di redazione de l’Unità esprime preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dall’editore Guido Veneziani nel giorno dell’annuncio del suo interessamento per l’acquisizione della testata, che sono apparse in contrasto non solo con la lunga storia del quotidiano ma soprattutto con la funzione che oggi esso è chiamato a svolgere nella battaglia per la ricostruzione del Paese, nel segno dell’equità, della giustizia sociale e della difesa dei diritti e del lavoro”. “Questa per noi è la vera sfida – rileva ancora il cdr – per dare un futuro solido a l’Unità. E in questa sfida non si può ignorare che salvare il giornale significa anche salvaguardare l’occupazione dei giornalisti e dei poligrafici, un tema che troppo spesso è stato lasciato pericolosamente in sospeso in queste settimane. Per questo torniamo a chiedere con insistenza l’apertura immediata di un tavolo sulla vertenza Unità nel quale discutere con gli interlocutori con impegno, serietà e senso di responsabilità il piano editoriale e i livelli occupazionali. Il nostro obiettivo è far tornare nelle edicole prima possibile un giornale nuovo e coraggioso che sappia rilanciare con intelligenza nel futuro una storia lunga novant’anni che ha espresso le migliori energie, politiche e culturali, per il cambiamento dell’Italia”. (ANSA, 24 ottobre 2014)
